Quando vivevo in Spagna, a Madrid, conoscevo una persona che diceva spesso: “nada es para siempre”. Della serie “nulla vive in eterno”. Esiste un ciclo di vita per ogni cosa: c’è un inizio, un durante e c’è una fine.
La cosa bella di solito è che quando si chiude un ciclo se ne apre uno nuovo e difficilmente si riesce ad aprire un nuovo ciclo senza prima caver chiuso quello precedente.
Rifletto su queste cose dopo aver portato a termine l’ennesimo corso RYLA. Ennesimo perchè si tratta della tredicesima edizione, e contando che se ne svolge uno all’anno, i conti sono presto fatti: è dal 1998 che il distretto 2050 del Rotary mi ha dato la responsabilità di questo seminario rivolto ai giovani.
Ricordo perfettamente il primissimo Ryla e i ragazzi che vi parteciparono. Fu emozionante, eccitante, commovente… difficile da spiegare a parole. Un’esperienza che non dimenticherò mai nella vita. Con diversi di loro sono ancora in contatto e abbiamo un rapporto di amicizia e stima reciproca molto bello. Fu così bello quel corso che decisero di riproporre l’esperienza anche l’anno successivo ai nuovi partecipanti. E poi lo stesso l’anno successivo e… il resto è storia.
Tutto ciò è stato possibile per merito di una persona straordinaria che ogni anno si è prodigato per organizzarlo dalla A alla Z. Vladimiro Valeri, per gli amici Vlady. Questo corso l’ha voluto lui così, e si è battutto affinchè ogni anno lo si proponesse ai ragazzi senza cambiare una virgola. Diceva: “è perfetto così com’è, gli effetti sui ragazzi sono strepitosi”. E devo ammettere che aveva ragione.
Per me personalmente il Ryla è stato un appuntamento fisso immancabile. L’inizio della primavera lo ricordo a Sirmione (sede del corso) insieme a Vlady, a Pasquini, a tutti gli amici rotariani impegnati nel progetto, ed ovviamente insieme ai Rylini che si sono succeduti di anno in anno: ben più di 600 persone.
La figura di Vlady era per me un tutt’uno con il Ryla e devo ammettere che quest’anno mi è mancata. Già. Pochi giorni prima di quest’ultima edizione è venuto a mancare.
In questi tredici anni io sono maturato con il Ryla, anno dopo anno, ed ho visto lui, anno dopo anno, invecchiare. Io avevo 33 anni la prima volta, lui circa 70. Ora ne ho 46, lui ne aveva 83.
Per lui si è concluso il ciclo di vita, per me… qualcosa è cambiato… credo che si sia concluso un ciclo anche nel mio caso… riguardo il Ryla. Sento che è ora di cambiare, di chiudere un ciclo e aprirne uno nuovo. Di passare il testimone. Il mio Ryla, per come l’ho sempre vissuto, si è concluso insieme alla dipartita di Vladimiro. Non è solo un modo per onorare la nostra amicizia e il nostro impegno comune, ma anche un modo per dare maggior respiro ad un progetto che rimane straordinario e che deve rinnovarsi per evolvere insieme ai giovani stessi.
Dico questo ovviamente con una nota di malinconia nel cuore, ma nel contempo con grande gioia, e positività verso il futuro.
Si stà già creando un nuovo team di responsabili: Omar, Paola e altri rotariani di buona volontà ed ottimo atteggiamento. Ed io sto già preparando degli ottimi coach che sapranno fare un lavoro egregio con i ragazzi che verranno. In quest’ultima edizione, Sara, Giuseppe e Alessandra sono stati semplicemente fantastici. Hanno condotto due dei quattro giorni di corso in maniera eccellente.
Caro Vlady, il tuo progetto continuerà più forte che mai, ma io e te ce lo guardiamo da lontano… tu dall’alto, io di lato…
Un saluto doveroso e affettuoso a tutte le persone che negli anni ci sono stati vicini ed hanno permesso la realizzazione di questo progetto. Dal distretto 2050 del Rotary, e ai suoi vari Governatori che si sono succeduti e che ci hanno dato fiducia; dai presidenti dei club fino ad arrivare ai ragazzi di Ekis che di anno in anno mi hanno supportato in questo fantastico lavoro. Infine, un saluto ovviamente a tutti i Rylini. Dai primi di quel lontano 1998 fino agli ultimissimi appena incontrati.
Vi abbraccio tutti. Siete stati importanti per me e lo sapete. Vi auguro buon tutto.
CON PASSIONE… SEMPRE!
Beh Livio , che dirti … sembra che debba fare di tutto per contraddirti … sempre … 😉 però anche questa volta non sono d’accordo con parte di ciò che dici : non tutto ha un inizio ed una fine : l’Amore , quello Vero , E’ Eterno … perchè rispecchia Dio … E’ Dio!
La Vita è Eterna ( e questo lo credi anche Tu , visto quello che hai scritto del tuo amico Vladi … )
Su quel che riguarda i cicli che devono essere chiusi , mi trovi pienamente d’accordo : si aprono ed è necessario chiuderli , portandoli a compimento , prima di poter passare a quelli successivi ; altrimenti sarebbe come voler percorrere un cammino tenendo un piede su una strada ed un altro piede su un’altra ( strada )… scomodo ma , soprattutto, scorretto …
Buona Vita
Giò
Caro Livio, carissimi coach di Ekis, caro Ryla, come ho già scritto altrove e probabilmente mi ripeterò, non posso che dirvi GRAZIE, un grazie davvero urlato dal profondo del cuore, perché è indescrivibile quello che provo ora e solo chi ha vissuto tutto questo può capirlo a pieno.
So di essere fortunatissima, non solo perché ho avuto il grande privilegio di partecipare ad un corso come questo con una persona che amo profondamente e che ha saputo dare un notevole valore aggiunto a quest’esperienza ultraterrena agli altri partecipanti e a voi coach, a me da tutta una vita, ma anche perché so, caro Livio, che quest’anno è l’ultimo per il tuo Ryla e quindi noi del 2012 abbiamo avuto ancora la fortuna di incontrarti e nello stesso tempo di sperimentare le straordinarie capacità di Ale, Giuse e Sara; davvero persone fantastiche; ma abbiamo percepito anche quella malinconia che accompagna forse le cose che stanno per finire e che carichi con forza ancora maggiore, probabilmente inconsciamente. Non ho avuto il piacere di conoscere Vladimiro Valeri, ma dalla commozione che ho visto trapelare sul tuo volto doveva davvero essere una persona speciale. Non posso che ringraziarti ancora una volta e mai abbastanza, per aver saputo cogliere nel mio cuore le mie emozioni; facendomi sempre sentire a mio agio e dimostrando di capirmi con uno sguardo, un gesto, una parola; mi auguro davvero di saper fare tesoro dei tuoi insegnamenti con la speranza di non dimenticare mai nulla di quanto è accaduto; io adoro fare fotografie, ma forse ero troppo emotivamente coinvolta per eseguire qualche scatto, un po’ mi dispiace, le fotografie e i filmati sono stati gli appigli per visualizzare il passato e le emozioni; è per questo che scrivo per lasciare una traccia ora che ho ancora nitidi i ricordi di quanto è successo e poter in futuro ancorarmici ancora.
Grazie … e tu sai perché, ci rivediamo a Padova.
ma quale ciclo?
tutto ha un inizio e tutto ha una fine
magari lunga, ma sempre fine