Da qualche mese a questa parte ho installato l’abitudine di andare a correre ogni mattina con il cane. Di solito mi alzo alle 7, sveglio i bimbi e mentre si vestono gli preparo la colazione. Poi, accompagno l’Alice a scuola, Michele all’asilo e infine, mi fermo con la Briciola al parco del Crostolo per correre una mezz’oretta.
Ovviamente per fare ciò sono costretto a uscire di casa già vestito da corsa. Nel mio caso: tutina aderente da corsa; scarpette, berretto e guanti (c’erano 3 gradi) tutto rigorosamente nero. Sembro un becchino affusolato.
Oggi, non so per quale motivo, quando sono entrato in asilo, ho destato l’attenzione e la curiosità di alcuni genitori. Chi mi chiedeva se mi stessi preparando ad una gara, chi mi diceva se mi pagassero per farlo e chi si congratulava per la mia costanza: “Correre ogni mattina che sia bello o brutto caldo o freddo non è da tutti.”
Credo di aver liquidato tutti con qualche sorriso e poche parole ermetiche (come è mio costume fare nda), ma poi mentre correvo ci ho ripensato sù.
Sì in effetti ci vuole costanza e volontà, ma mi rendo conto che non ne ho dovuta mettere molta per farlo. Un po’ nei primi giorni, ma poi sempre meno perchè ne ho fatto un’abitudine e l’ho inserita nella routine di tutti i giorni.
Mi rendo conto che per me che faccio il mental coach è stato immediato il pensiero di farne un’abitudine, perchè so che non c’è nulla di più forte sul lungo periodo.
La motivazione, la volontà e la determinazione possono servire per iniziare e per superare i momenti in cui non ne hai voglia, ma non possono sostenere sul lungo periodo un’attività quotidianamente affaticante. Troppo dispendioso.
Così sono partiti una serie di pensieri dai quali è scaturita l’idea di scrivere questo post.
Che l’essere umano sia “schiavo delle abitudini” è fondamentalmente un dato di fatto, ma di solito si usa questa espressione con un’accezione negativa, come se avere delle abitudini radicate e consolidate fosse un male.
La realtà è che andrebbe considerato il fatto che le abitudini non sono ne positive, ne negative. Dipende!
Ad esempio, se ti portano a risultati di pregio e soddisfazione, si tratta di abitudini buone e viceversa.
La cosa che so per certo è che qundo individui un’attività che ti porta a risultati positivi, se riesci a trasformarla in un’abitudine hai fatto bingo!!
Già, è proprio questo il segreto.
Il più delle persone reagisce a situazioni che non vanno, con vere e proprie fiammate. Vuoi per orgoglio, vuoi per insofferenza si attivano agendo anche oltremisura. Di solito però queste fiammate, divampano impetuose per poco tempo e poi si spengono, e normalmente tutto torna come prima.
Se riesci a fare di un’attività positiva un’abitudine costruirai poco alla volta il tuo successo. Vuoi sapere come si fa? Ti interessa?
Ok!
Ecco 5 passi fondamentali:
1. Individua l’attività che vuoi fare con continuità.
2. Inizia a farla! Questo è il punto crucuale dove c’è bisogno di motivazione e volontà. In questa fase ti suggerisco di cominciare “morbido”, facile. Il tuo inconscio non deve associare troppa fatica e/o dolore all’attività, quindi meglio cominciare piano piano. Rendila piacevole.
3. Inserisci l’attività in una routine possibilmente già rodata. Incastra la nuova azione all’interno di un meccanismo già avviato. Questo ti permette di renderlo fluido e scorrevole all’interno della quotidianità della tua vita.
4. Poco alla volta aumenta l’intensità e portati al livello desiderato. Sfidati ogni tanto e supera il tuo limite. Spingiti un po’ più in la (ogni tanto) facendo sempre attenzione a non renderlo “spiacevole”.
5. Focalizzati sulla soddisfazione e il piacere che provi dopo averlo fatto. Sii fiero. Sentiti orgoglioso per aver creato un’abitudine nuova e positiva nella tua vita.
A questo punto il gioco è fatto!
Vuoi avere la prova del fatto che sia diventata un’abitudine? Molto semplice. La sola idea di non poterlo più fare ti dovrebbe dare fastidio.
Potranno capitarti giornate in cui non ne avrai voglia. Qualche volta ci può stare e puoi anche permetterti di “saltare” qualche appuntamento, ma fai attenzione a non perdere mai l’abitudine.
Quando non ne hai voglia, devi metterci motivazione e volontà. In questi casi il mio segreto è… non pensarci e agire. Mi vesto e continuo a fare la mia routine anche se non lo vorrei fare. Una volta che sono fuori e inizio a correre, tutto torna normale.
Personalmente
Bei consigli, soprattutto validi. Funziona allo stesso modo per la scrittura… Stephen King è un maestro in questo e nel suo libro “on writing” lo racconta per bene. Consiglio di leggerlo. Buona serata a tutti
Ciao Cristian, grazie per il tuo suggerimento.
Ciao Livio
per la prima parte dell’articolo…
“Di solito mi alzo alle 7, sveglio i bimbi e mentre si vestono gli preparo la colazione. Poi, accompagno l’Alice a scuola, Michele all’asilo e infine…”
…e infine fai fare qualcosa anche a tua moglie 😉 non voler far tutto tu… se no queste donne si abituano troppo bene… 😀
Battute a parte…
forse non so se condividerai le cose che scriverò… però a freddo sono le prime che mi vengono leggendo il tuo articolo
… spesso noi persone “NORMALI” facciamo fatica a ritagliarci tempo per dedicarci alle “sane abitudini…” anzi spesso ci abituiamo alle “malsane abitudini…” infatti ci ritroviamo sempre tutti stressati e tirati come le corde di violini… 🙁 basta guardarsi intorno 🙂
“Quasi” tutti abbiamo i tempi dettati da terzi…
…dal lavoro…
per esempio io esco alla mattina alle 7.00 e fino alle 17.30/18.00 non sono a casa…
…dai figli…
ne ho due da scarrozzare tra palestre e amici vari…
…genitori anziani da seguire…
la moglie??? uguale… oltre al suo lavoro in fabbrica ha anche la famiglia… due figlie e un marito da seguire…
bo non so… non voglio fare “Mister Lamentini” magari hai ragione tu…
certo che con la vita che facciamo viene dura…
Comunque grazie per i consigli…
Roberto
Ciao Roberto,
hai proprio ragione. Spesso facciamo le cose non tanto perchè le vogliamo fare, ma perchè assecondano le aspettative di qualcun altro. Nolenti o volenti è così.
Mi rendo conto di essere un privilegiato nella vita, per tutta una serie di motivi di cui una buona parte (non tutti) sono scaturiti da me stesso.
Ricordo una ad una le decisioni, i sacrifici, lo studio, la volontà, la determinazione e il coraggio che mi ci sono voluti per trovarmi qui.
Con il mio scrivere e il mio lavoro vorrei dare spunti di riflessione, stimoli, ispirazione e strumenti per permettere a chi vuole migliorare la propria vita, di cominciare da qualche parte. Già, perchè da qualche parte bisogna pur cominciare, no? Anche una maratona si corre un passo alla volta.
Roberto, auguro a te, alla tua famiglia e a tutti coloro che si ritrovano imbrigliati, di trovare presto il bandolo della matassa e cominciare a srotolare la vita che vorrebbero vivere.