Cara Melissa,
ho voglia di scriverti una lettera, anche se so che tanto non la leggerai mai.
Intanto vorrei dirti che sono molto felice del tuo arrivo e non vedo l’ora di vederti di persona ed imparare a conoscerti. So che diventeremo buoni amici, che ci vorremo del bene. Insieme alla Martina, Alice, Alessandro ed Andrea rappresenti la nuova generazione degli Sgarbi…mamma mia che responsabilità! 😉
Noi (io e i miei 4 fratelli) ce l’abbiamo messa tutta, o quasi…
Sai, non è facile vivere, lo è molto di più sopravvivere, ma non dà la stessa soddisfazione. C’è la stessa differenza che passa tra lo stare a Venezia e visitare il Venice hotel di Las Vegas.
Noi fratelli Sgarbi tutto sommato ce la siamo proprio spassata bene, soprattutto da piccoli. Dormivamo tutti e quattro in una grande stanza nella mansarda di via Cirenaica al numero 9, una casa fantastica che tuo padre ancora oggi sogna alla notte.
Un giorno chiediglielo se vuoi, anzi visto che ci sei, chiedigli anche di quelle volte che si mangiava la carta dei giornalini di Fabio;
chiedigli dei festini in mansarda che organizzavamo a casa con i nostri amichetti (ed amichette…);
chiedigli delle olimpiadi che Marco ci raccontava (e che puntualmente vinceva) prima di dormire;
chiedigli chi erano i Pacciu, e come ci divertivamo a Noli al real Collegio;
chiedigli chi erano Diavolo e Ombra;
chiedigli di raccontarti delle “perle della nonna”; delle docce fredde fuori nella piscina di Fornelli, quelle dove il sottoscritto doveva asciugarsi sempre con un asciugamano già usato e quindi bagnato;
chiedigli dell’ufficio di via di Nanni, e del: “papà, possiamo andare a prendere il cappuccino?”, di quando Marco interrogava Fabio su Alessaa… Alessaa… Alessandro Magno!
chiedigli dei giochi la sera con lo zio Tino, di quando ci insegnava a suonare con un pettine e della carta velina;
chiedigli del militare a Udine;
chiedigli di Vito e Rachele,
chiedigli di quando ci davamo la mano per addormentarci;
chiedigli di Happy Days, di Stursky & Hutch, e di Magnum PI;
chiedigli delle cene fuori in terrazzo;
chiedigli di quando Fabio suonava la batteria di notte…in casa;
chiedigli di quelle volte che ci svegliavamo la notte per farci una scodella di caffè e latte (Fabio era il sobillatore!);
chiedigli dei nostri “colpi”;
chiedigli anche della cava, di via Crea, via Adamello;
chiedigli come si gioca a liccia e a barattolo.
Non aver paura, chiedigli anche di tutte quelle mattine che ha fatto fuga da scuola, per non vedere Santamaria (professore di tecnologia!)
chiedigli di mamma e di papà, i tuoi nonni, di come ce l’hanno messa tutta…anche loro;
Quando ne avrai la voglia, fatti raccontare un pò di storia, e non intendo quella che starai già studiando sui libri di storia, mi riferisco alla storia della tua famiglia, quella che io, Marco, Fabio e Luca, il tuo papà, abbiamo vissuto con tutto noi stessi.
Caro Livio,
io sono arrivata da pochi anni nella vostra famiglia e come tu sai non ho fratelli o sorelle ma mi ha commosso molto leggere la tua lettera indirizzata alla piccola Melissa.
E’ molto bello avere la possibilità di condividere con "altri" momenti particolari da poter ricordare ridendoci sopra alla comparsa dei primi capelli (si fa per dire) bianchi…
Spero che in futuro anche Martina e Andrea possano avere episiodi e momenti felici da ricordare insieme e da condividere con Alice, Alessandro e la piccola Melissa.
Con Affetto Cristina
Ciao Frate..(CIURIGNU o Viseggiu)non ricordo bene… molto bello cio’ che ho letto,toccante,anche perche’ molte cose non le ricordavo piu’…sembrano passati secoli da allora..e per i nipotini e Melissa l’ultima nata di casa Sgarbi/Regina………vorrei ,potessero anche loro, vivere le belle esperienze toccate a noi, e raccontarsele,perche’ scaldano il cuore..
TI abbraccio forte.
Fabio
Caro Livio,
leggendo la tua lettera per Melissa ho constatato che hai commesso un grosso errore di conteggio alla quinta riga. Di fratelli ne hai solo tre e non quattro (voto 5,5). Dò il benvenuto anche io a Melissa.
Papà (Nonno Bruno)
caro Livio,
gli anni passano anche per noi (ahimé) e, forse, l’età ormai adulta e matura con appresso il pesante fardello delle ineluttabili responsabilità quotidiane, ci impedisce di ritornare di tanto in tanto con la mente nell’immaginifico mondo dei ricordi di vita convissuta, costringendoci a dimenticare i dolci e spensierati momenti della nostra infanzia e giovinezza, quando ci si divertiva con niente e la nostra fantasia viaggiava in un mondo futuro dove tutto poteva essere raggiunto e conquistato con facilità.
Mi piange il cuore (per usare un’espressione di mamma) dalla gioia per l’incontenibile entusiasmo che promana dalle Tue righe di memoria e di celebrazione per il recente avvento famigliare, nell’intento di voler significare alla neonata Melissa (e a tutti noi), che il nostro trascorso insieme non è dimenticato, che esiste una continuità che ci lega nel presente e nel futuro e che non morirà mai.
Grazie Livio, per ricordare quei momenti e….ancor più grazie per ricordarli alla nuova generazione che cresce.
Un forte abbraccio.
Marco (…mì…)
Nooooo, tu sul web?
Miiii non ci posso credere! Dimmi che hai imparato a navigare e ti offro una cena da Peter…
Comunque non hai idea di che piacere mi abbia fatto leggerti sul mio blog. Per quanto una persona possa crescere (ed a 40 anni mi ritengo abbastanza cresciuto) un gesto di considerazione di un papa’ vale sempre una cifra!!!
Ti abbraccio forte e spero di rileggerti qui.
Livio,
quante cose devi ancora imparare del tuo papà, lo sai che nel 1951 ero in marina e già navigavo…
un abbraccio papà