Ogni giorno si legge sul giornale di violenze ed aggressioni a sfondo sessuale. Sembra che l’ormone di questi “animali” (chiedendo scusa a tutte le razze animali per il paragone) si siano messe d’accordo per il periodo. Forse i giornali, sfruttando il momento di triste ma attuale popolarità della cosa, ci stanno sbattendo le notizie in prima pagina mentre prima venivano imboscate in qualche angolino della cronaca.
Sta di fatto che la prima impressione è che il fenomeno sia in pauroso aumento e che i principali protagonisti siano gli extracomunitari.
Mi chiedo se sia realmente così o se si tratti della strumentalizzazione di un fenomeno da sempre esistente e che coinvolge “animali” a prescindere dall’etnìa. Sbaglio o in questo periodo si sta dibattendo sui tempi necessari ad acquisire la cittadinanza italiana (5 o 10 anni?).
Non so, ma mi faccio delle domande.
Rimane l’angoscia e lo sgomento per ciò che accade ed anche un pò di vergogna per far parte della categoria maschile.
Rimane la com-passione (nel senso vero del termine: patire con) per chi ne rimane vittima.
Rimane la paura al pensiero che un giorno possa capitare a qualcuno a noi vicino.
Rimane il disprezzo profondo per chi si macchia di tale bestialità.
Nel mio lavoro mi è capitato molte volte di avere a che fare con ragazze (e non solo) che avevano subìto violenze, e gli effetti psicologici che possono scaturire da tali esperienze sono davvero invalidanti ma, per fortuna, la vita ci insegna che tutto può essere superato.