Eccomi di nuovo sul blog dopo una brevissima latitanza. Ieri la trasferta napoletana è andata benissimo, e fortunatamente questa volta i voli sono stati puntuali.
In questo istante, sono le 23,30 e mi trovo nel mio ufficio. Tranquilli, ci sono appena arrivato. Non volevo però andare a dormire senza aggiornare il blog.
Domani mattina si riparte. On the road again, ma questa volta per puro piacere. Abbiamo organizzato una vera e propria spedizione (12 persone) all’Oktober fest.
Vi chiederete cosa ci fa un salutista vegetariano come me all’Oktober fest…anch’io me lo sto chiedendo. Soprattutto mi domando cosa cavolo mangerò per tre giorni? Ho il netto presentimento che oltre a carne, wurstel, salsicce, crauti e patate ci sia ben poco… qualcuno può rassicurarmi del contrario, per favore?
Comunque, sono intenzionato a divertirmi e a concedermi “qualche” birra anch’io.
Vi farò sapere gli sviluppi.
X Carlo: benvenuto nel blog. Apprezzo la tua schiettezza e condivido il tuo divertimento circa il servizio dei “Giallappi”. Pensa che quando lo mandarono in onda io stavo proprio guardando “mai dire Grande Fratello” e vedermi lì con i loro commenti mi ha letteralmente fatto schiantare dal ridere. Solo alla fine ho realizzato che stavano prendendo per il culo proprio me!!!!
Non posso sicuramente biasimarti per ciò che hai scritto. L’unica cosa che mi sento di specificare e/o chiarire è il “sembrare un cialtrone”, che penso faccia riferimento ad una apparente inefficacia del lavoro che ho svolto con il Cervia.
Il servizio che è andato in onda era frutto di un montaggio (analogico, come quello della corazzata Potionkin!!!!!;-))creato ad opera d’arte per rendere divertente il servizio stesso. Posso assicurare che i “famosi” inglesismi avevano un senso contestualizzati nella frase intera, e le punizioni che si sono viste erano ovviamente solo quelle che hanno sbagliato. Quelle “buone” non aveva senso per loro mandarle in onda. Anche i commenti di Ciccio, non erano rivolti al mio lavoro.
I ragazzi furono contenti del lavoro svolto insieme, e non dimentichiamo che vinsero il campionato.
Comunque sia…benvenuto nel blog, e mi unisco all’invito di Dany: fatti “sentire”, anche le voci “fuori dal coro” sono ben accette.
MA CHE CI FAI ALL’OKTOBER!!!!!!!
MAAAAAMA, piuttosto che finire in quella bolgia di trogloditi mi faccio pelare viva e immergere nell’aceto, come un crauto.
Un abbraccio (ne avrai bisogno)…..
PS: secondo me se chiedi il tofu ti mettono al muro e ti frustano a salsicciate.
Ciao Livio,
torno a scrivere nel tuo blog,dopo aver letto(e apprezzato)
la risposta alle mie sottili stoccate.
Niente di personale,non ti conosco neppure,
ma credo non te la sia presa per quanto detto.
Anzi, spero di aver rinverdito in te simpatici ricordi.
Se non avessi visto quel filmato, probabilmente non avrei soddisfatto la
mia curiosità di navigar nel tuo blog (che d’ora in avanti avrà un visitatore
in più! ).
Le tue delucidazioni a proposito del servizio sono condivisibili.
Non sono così ingenuo da pensare che:
1) fossero così brocchi!
2)Il filmato non fosse montato ad arte solo per sottolineare
le parti più esilaranti;
3)gli inglesismi fossero privi di senso…notavo però che certe espressioni anglofone fossero molto forzate (tante affermazioni si rendono meglio
nella nostra lingua).
Vorrei precisare che l’uso del termine "cialtrone" non era mirato a dileggiarti, ma bisognava contestualizzarlo in un discorso ironico.
Sembra lampante,in quel caso, l’inutilità della tua figura professionale.
Leggendo il sito,vedendo le comparsate televisive,non ho ben inteso
come si articola il tuo lavoro.
In particolar modo,non riesco a cogliere la sfumatura che intercorre fra
un personal coach e uno psicologo.
Infatti,se il tuo ruolo è quello di assistere mentalmente i clienti,
non sarebbe più qualificata l’esperienza di uno psicologo
(con tutto il rispetto per il tuo curriculum professionale)?
Quali sono le differenze sostanziali?
Come prima impressione,sarò schietto,dopo aver letto i tuoi articoli,
mi è balenata in mente l’idea di uno che dispensa pillole di saggezza(!)
da predicatore"americano",
ma che in sostanza venda più fumo che arrosto.
Ho rispettato la nomea di voce fuori dal coro?
Il contradditorio,se stimolante,può esser proficuo…
Non smarrire la tua dirittura morale e la leadership,tra gli effluvi
etilici, in quel di Monaco…
Buon divertimento.
Carlo
Innanzitutto Carlo benvenuto nel blog,
sono sicura che Livio non abbia bisogno di qualcuno che lo difenda, ma visto che anche io mi sto impegnando per diventare un "personal coach" ti dico che la differenza; a parere mio è veramente molta.
Non è nè un venditore di fumo nè un predicatore "americano", ti invito a visitare le diverse sezioni ekis, per soddisfare ogni tuo dubbio.
Livio e come lui altri eccellenti collaboratori, ci insegnano a sfruttare tutte le nostre capacità,qualità e doti che abbiamo dentro di noi ma che per i più svariati motivi non ci accorgiamo o riconosciamo d’avere da sempre.
Ti invito inoltre a scoprire il suo libro per poter riuscire a dare un giudizio obiettivo e reale delle sue capacità e delle tue capacità.
Come tu ai scritto : "se ti ho cercato su internet" è perchè ti ha incuriosito, scusami ma la curiosità non esiste! quando ai digitato i suo nome, tu eri coscente del fatto che cercavi delle conferme su di lui e sul suo modo di vivere la vita.
Per tanto ti mando un abbraccio e scopri il vero motivo che ti ha portato ha scrivere su questo bellissimo blog!!!
Benvenuto Tra noi!!!
Ciao Carlo,
sono tornato da Monaco…tutto intero! Ho apprezzato l’ottima "spremuta di luppolo" bavarese, ma sempre entro la soglia della "resistenza", d’altronde qualcuno sobrio doveva pur restarci, no?
In effetti non è così immediata la comprensione del nostro lavoro. Proverò a rispondere alle tue domande in maniera molto breve e, spero, chiara.
A differenza degli psicologi, che lavorano in ambito terapeutico, ossia con la finalità di guarire soggetti affetti da problemi clinici/patologici, un personal coach si rivolge a persone "sane" che però hanno ambizione di migliorare il livello di qualità delle loro prestazioni (sportive, professionali, ecc.). Il mio lavoro consiste nell’aiutare le persone a comunicare meglio con se stessi e con gli altri, ad aumentare l’abilità di concentrazione e motivazione, a stabilire gli obiettivi e pianificare strategie efficaci per raggiungerli…
…e ancora, a scoprire (ed utilizzare) le proprie risorse interiori (sicurezza, fiducia, grinta, coraggio, ecc.) al fine di raggiungere risultati migliori.
L’ambito è evidentemente quello della mente, ma non solo.
Non si tratta di dispensare pillole di motivazione e saggezza modello "guru", ma piuttosto di trasmettere tecniche e strategie per saper gestire meglio i propri stati d’animo e quindi saper anche modificare i propri comportamenti in funzione degli obiettivi.
I terapeuti svolgono una funzione appunto "terapeutica", noi no.
Sul "vendere fumo"… in effetti vendere un seminario o un servizio di personal coaching non è come vendere un kilo di pane. Non è qualcosa di tangibile, nè tantomeno di conosciuto ai più, ma non per questo poco efficace. Non posso farti vedere o toccare di che si tratta, posso "solo parlartene" e questo può apparire a volte, fumoso, mi rendo conto.
Hai idee da propormi sul come poter far capire meglio alla gente di che si tratta?