Quello che gli anziani non dicono.

Finalmente sono riuscito ad andare a trovare mia mamma in ospedale. Dopo l’operazione ha cominciato la riabilitazione ed ora sta recuperando alla velocità della luce. Che fibra. Donna di altri tempi.
[pic]40[/pic] Che ci crediate o no, in tanti anni di vita passati con lei e i miei fratelli, non ricordo un solo giorno in cui sia rimasta a casa dal lavoro. Non sto scherzando. Non ho ricordi di lei malata o febbricitante, eppure, sicuramente lo sarà stata.
Vederla in ospedale mi ha fatto uno strano effetto. Il tempo passa inesorabilmente, e se non stai attento rischi di perderti le cose più belle ed i momenti più significativi della vita.

Quando vedo una persona anziana, spesso cerco di immaginarla da giovane. Mi dico: “questa persona, che ora fatica a camminare e a stare dritta sulla schiena, c’è stato un tempo in cui correva e saltava come un grillo. Un tempo in cui non immaginava neanche come sarebbe diventato da vecchio. Ha avuto anche lui (o lei) quindici anni, e poi venti e poi trenta ecc.”
Chissà quali gioie e sofferenze si porta dentro. In settantadue anni di cose se ne fanno… di persone se ne incontrano… di notti insonne e di preoccupazioni se ne vivono…
Magari ora mi sta guardando e sta pensando “ragazzo, sapessi tu…”

Avete presente il film Titanic? quando la nonnina (Rose) racconta del tragico viaggio e soprattutto della sua storia d’amore? Ecco, credo che in fondo un pò tutte le persone anziane abbiano qualcosa da raccontare… la questione è che nessuno li vuole ascoltare.