Fabio è stato costretto a ritirarsi dopo il primo set. Febbre e principio di tracheite non gli permettevano di essere competitivo così ha giustamente preferito interrompere il match per riposarsi e dedicarsi alle cure necessarie ad una veloce ripresa in vista del torneo Challenger di Monza.
Domani mattina ho l’aereo alle 9 e dovrò svegliarmi presto.
Ora rispondo a qualche email arretrata e poi spengo la luce. Ho voglia di dormire.
livio,
ci parli del tuo nuovo libro?
matteo
Secondo me non è un comportamento molto sportivo, quello di ritirarsi dopo un set. Se l’atleta se l’è sentita di scendere in campo e giocare un set (immagino perdendolo), allora non può andarsene a metà partita. Piuttosto, si sta in campo, si prende 6-0 e si lascia il campo. Parlo da sportivo. Atteggiamenti del genere hanno sempre il sapore di una resa. Che non onorano né l’avversario, né tantomeno sè stessi.
Caro Anonimo,
concettualmente sono profondamente d’accordo con te. Credo tuttavia sia importante contestualizzare la situazione.
Fabio era davvero sofferente. A posteriori dico che sarebbe stato meglio non scendere nemmeno in campo. La questione è che pensava di riuscire quantomeno ad opporsi all’avversario, ma camminava in campo e faceva anche freddo, rischiava di ammalarsi ancora di più, mentre aveva bisogno di riposare e ristabilirsi per il prossimo torneo.
Credo abbia fatto un errore di valutazione pensando di riuscire a giocare ed ha avuto il coraggio di mettere fine ad una partita che non aveva senso, nonostante gli desse molto fastidio farlo. E’ pur sempre un agonista, no?