Mi rendo conto che ultimamente sto scrivendo quasi esclusivamente di questa fantomatica squadra (scusami Palazzetto, ma preferisco aspettare ancora un po’ prima di svelare di che squadra si tratta). Mi sa che vi dovrete sorbire ancora qualche altro post su questo argomento perchè ciò che sta accadendo mi sta stimolando un sacco di pensieri e riflessioni.
Questa sera abbiamo vinto ancora, una partita molto sofferta, decisa negli ultimi secondi. Una partita ancora una volta vinta con il cuore.
Come è possibile che una squadra che perdeva sempre improvvisamente comincia a vincere e tiene il ritmo delle prime della classe? Tutto di colpo sono divetati forse dei fenomeni? No, ovviamente no. Sono sempre le stesse persone di prima, con un’unica differenza, che ora sono una squadra vera. Si sacrificano l’uno per l’altro, e non mollano per nessun motivo. Adesso ci credono. Hanno la convinzione di potercela fare e di poter battere chiunque.
L’obiettivo non è ancora totalmente raggiunto ma si può dire, senza tema di smentita, che il lavoro di coaching fatto con loro ha contribuito in maniera determinante nel generare tale atteggiamento nella squadra, dal quale poi scaturiscono i risultati di cui vi sto parlando da qualche settimana.
Capisco il fatto di poter stare simpatico o antipatico a qualcuno, però non capisco come una persona possa dire credo o non credo senza conoscere e chiudendosi alla possibilità di comprendere.
Uno dei giocatori, quando cominciammo il lavoro mi disse: “senti, voglio dirti subito che sono scettico e che non amo fare visualizzazioni. In passato mi fecero fare del training autogeno e non mi piacque”. Mi disse ciò come premessa ma non si tirò indietro e mi permise di spiegare bene ciò che faccio e soprattutto mi permise comunque di lavorare con lui. Questa sera, prima della partita, mi ha chiesto dei suggerimenti e alla fine della partita, dopo essere stato l’alfiere della riscossa e aver rubato l’ultima palla con cui ha segnato gli ultimi due punti e decretato la vittoria finale, mi ha ringraziato più volte. Beh, per me è una gioia infinita perchè ero felice per lui e per tutti gli altri, e poi perchè dà ancora più valore al lavoro svolto.
Incredibile, semplicemente incredibile. Ad un certo punto sembrava persa. E invece è bastato un semplice gesto a cambiare la mentalità della squadra. Il palazzetto era una bolgia e trascinava i ragazzi, i quali non hanno deluso noi tifosi.
Grande Davide, anche io, come lui, ero scettico su questo tipo di lavoro. Ora sono proprio convinto che a quei livelli, il plus necessario a passare da semplici professionisti a professionisti vincenti è tutto nella testa. E ci vuole anche l’allenamento mentale. Questa, ora, è una squadra da play-off. Mettiamo le basi per il prossimo anno!
Davide, Ricky e Tomas ieri indomiti lottatori (di qualità), onore a loro!
Sì, grandi vittorie, ora però viene il bello. Ci sono due partite difficilissime contro squdre che, per motivi diversi, sono costrette a vincere e l’ultima partita( in trasferta) rischia di essere un vero e proprio spareggio. Dai, se si vince a Treviso è quasi fatta…
ciao ,chi riesce a raccontarmi l’ultimo punto di qeusta incredibile rimonta in cui il play avversario o cmq chi portava palla e’ caduto e gli hanno rubato palla,chissa’ che emozione,qualcuno c’era?
Per Livio:possibile autosabotaggio?