Domani nel pomeriggio, sarò nuovamente in partenza, destinazione: Riccione. In realtà non proprio Riccione ma sulle colline, presso un agriturismo. Ogni anno mi ritiro in solitudine una settimana per scrivere, riflettere e riordinare un pò le idee. Mi fa bene. Adoro la solitudine. E’ come fare un corso di teambuilding con me stesso.
Quest’anno voglio dedicarmi a terminare la stesura del libro (già, perchè ho deciso di stravolgerlo dall’impostazione originale), a chiarire alcune questioni che mi coinvolgono e mi stanno “succhiando energie” ed ovviamente a fare un pò di sport.
….bello….la solitudine , quella vera, é sempre produttiva e rigenerante….la conosco, mi piace idem, non mi reca mai danno nè tristezza, ma invece tanta creatività e serenità per risolvere problemi o ripensare a momenti importanti della vita….o semplicemente mangiare ciò che più mi va…tanto, poco, niente….
la solitudine, quella vera, non fa mai sentire soli…..ciò che rende soli, magari in mezzo a molta gente, è pensare di essere incompresi….ma sto imparando dalla vita che é praticamente impossibile non comunicare almeno con una persona, siamo noi che a volte ci chiudiamo….
comunque, buon proseguimento di ritiro…..e in bocca al lupo per il libro…!!!
Soledad, come mi chiamano gli amici….
Livio,
tu che apprezzi Valentino Rossi…
riuscirà a non farsi distruggere da una donna? parlo del suo flirt estivo con la canalis.
è estate, è il gossip, ma il Dottore non si era mai lasciato andare così… almeno, non sotto i riflettori. credo non sia proprio utile al suo stato mentale. viceversa, stoner ha una mogliettina che gli trasmettono una fiducia e una calma che farebbero invidia a un maestro zen.
credo che il problema più grosso per vale non siano nè le michelen, nè la yamaha, nè stoner, bensì, la canalis.
mi sbaglierò ma forse sono solo un pò stranito da questo dottore che ha sempre difeso la sua privacy e ora a vederlo con la canalis mi sembra sia uno dei soliti vip che va con la velina. come se bandler di colpo si vedesse in foto al mare con pamela anderson.
a presto,
ciao!
matteo
🙂
Ciao Livio,
un buon libro per la "comunicazione persuasiva" per avere nozioni base?
grazie se ti viene in mente qualcosa…
Leo
Ciao Livio … passando in libreria prima di partire per le vacanze mi è capitato in mano il tuo ultimo libro "Istruzioni per vincere" e mi son detto:
"…Inseriamolo nel progetto – lettura in spiaggia sotto l’ombrellone – !"
E’ stato il primo che ho letto, tra i vari testi sulla comunicazione e sullo sviluppo personale (tempo di lettura … 24 ore con pause fisiologiche e di sopravvivenza). Tornerò su alcuni passi tra pochissimo prima dell’inizio dell’attività sportiva.
Quello che dici e sostieni con grande determinazione è la "nuova frontiera" dove poggiare le basi per per la crescita di tutto l’entourage che opera all’interno della Società Sportiva.
L’unica perplessità che mi rimane, considerata l’esperienza di 16 anni all’interno di una Società Professionista, ricoprendo vari ruoli tra Allenatore, responsabile attività di base e Scuola Calcio, coordinatore delle attività del Settore Giovanile, ed avendo proposto delle innovazioni (di cui magari ne parleremo in seguito), che completano l’insegnamento della tecnica, della tattica e della preparazione fisico-atletica, è la resistenza da parte del vecchio sistema ad introdurre il cosidetto "allenamento mentale" orientato al miglioramento della prestazione.
"…Sì, sì, bello, interessante, ma gli allenatori devono ottimizzare il tempo a loro disposizione per altre cose…"
…Che ne pensi!
Beppe
Caro Beppe,
se qualcuno inventasse un allenamento in grado di prevenire ed evitare al 100% qualsiasi infortunio muscolare non causato ovviamente da contusioni, e questo allenamento richiedesse solo un’ora alla settimana di esercizio, secondo te, gli allenatori, la società ed i giocatori stessi troverebbero il tempo per applicarlo?
Immagino la tua risposta. E’ una questione di motivazione e di quanta importanza si attribuisce all’argomento. Quando una cosa è importante e si è motivati, si trova sempre il tempo.
Secondo me, attualmente manca una vera e propria consapevolezza sull’influenza della mente nella prestazione, sulla possibilità di allenare la mente e, soprattutto, mancano persone coraggiose, disposte a mettersi in gioco per introdurre una "novità scomoda" all’interno di un sistema conservatore e fortemente strutturato.
Che ne dici?
Caro Livio, la "novità scomoda" come l’hai definita tu, in realtà rappresenta la mancanza di accettazione al cambiamento, nonostante oramai sia ampiamente dimostrato che le tecniche di visualizzazione ed il potere della mente sia un valore aggiunto alla prestazione sportiva. Ti assicuro che nemmeno di fronte all’evidenza (e lo abbiamo testato con video, registrazioni, feed back con i ragazzi, questionari incrociati fra allenatori ed atleti sulla perdita della comunicazione, e così via…) ancora fatica ad attecchire nel piano annuale e strategico delle Società e degli allenatori una parte che sia dedicata a quanto sopra!
Credo si debba partire dalla base e dall’identità in primis dei corsi di abilitazione per conseguire il patentito di allenatore, con l’inserimento delle tecniche di comunicazione efficace e dell’allenamento mentale già nei programmi didattici che partono dalle Federazioni.
Se partiamo dalla cima della montagna, c’è sempre il rischio che qualcuno, nel scendere, abbia il timore di farsi male, partendo invece dalla base ed indicando un percorso ottimale, è più facile che poi molta gente tenti la scalata!
Ti pare?
Beppe
Buon viaggio livio e ricarica bene le pile .
Penso che sia molto bello stare una settimana con se stessi . Forse serve anche per capiere quanto sono importanti quelli che ci stanno intorno anche se ci rubano tanta energia .
Appena potro seguiro le tue orme e provero anchio .
Ciao da Giorgione e superfamily .
…aggiungo che oggi per la prima volta sto visitando il tuo sito e tra le varie passeggiate nel blog, scopro che hai una figlia di nome Alice (che ho anche visto nella tua rassegna fotografica ed è bellissima); anche se non è nè un nome unico e nè raro mi piace pensare che anche mia figlia si chiama Alice (con qualche anno in più – 23).
Se mi permetti, ti dico goditela e dalle tutto l’amore che puoi! I figli crescono in fretta e tante volte noi siamo presi da tante cose e la quotidianità ci inghiotte, che quasi ci dimentichiamo di loro. Poi un giorno improvvisamente ci chiedono un sorriso perchè sentono la necessità di ripescare nella memoria l’immagine di quando erano bambini e conservarla per tutti i momenti in cui hanno bisogno di un sostegno per il loro cammino.
Ciao!
Wow, che belle parole. Grazie. Dette da un papà, che le ha vissute hanno una certa autorevolezza.
Mi sforzo di vivere con passione i momenti in cui stiamo insieme e visto che non è sempre facile, fa bene ricevere supporto e sprone da qualcuno di autorevole.
Già!
Appena riesci a ritagliare un attimo, mi piacerebbe conoscere la tua opinione a riguardo di quanto ti ho scritto nel post precedente.
Grazie della gentilezza.
A presto.