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Attualita

Un disappunto

By Settembre 3, 20074 Comments

Ascolto radio Deejay da quando è stata fondata. Conosco personalmente diverse persone che vi lavorano tra cui “the boss” e mi reputo profondamente amico di uno di loro. Per osmosi (principio tanto caro a Linus e Nicola), tutti coloro che trasmettono su Deejay mi sono simpatici e li ascolto volentieri. Oggi però ho avuto l’impulso di cambiare canale, e non tanto per sentire qualcos’altro di meglio, ma piuttosto per non sentire una manica di banalità.
Facciamo nomi e cognomi: Vic e Andrea Prevignano. Commentavano il libro autobiografico di Bush. Posto che si può essere d’accordo o meno con le scelte e le decisioni politiche della persona in oggetto, non sono proprio riuscito ad apprezzare lo sfottò e l’ironia fatta sulle, chiamiamole confessioni riportate nel libro.
Può aver fatto tutti gli errori della terra ma non si può certo dire che fare il presidente degli Stati Uniti d’America sia una cosa facile. Qualsiasi decisione prenda incontra per definizione favori e critiche, nel bene e nel male. Non credo proprio che si sia divertito a decidere di avviare una guerra come quella contro l’Iraq; non credo che abbia dormito sonni così tranquilli e non credo che ne dormirà in futuro. Sono decisioni che ti segnano l’esistenza. E come quella ne deve prendere molteplici altre di portata planetaria.
Mi piacerebbe vedere queste persone che ironizzano facile, nei suoi panni a dover decidere una qualsiasi strategia dopo ciò che accadde l’11 settembre. Mi piacerebbe sapere se, qualora decidessero per la non belligeranza, riuscirebbero a vivere senza stress la loro decisione, rispondendo alle famiglie dei morti sulle torri gemelle e ai genitori in preda al panico per la vulnerabilità dei propri figli di fronte al movimento terroristico islamico.
La mia ovviamente non è una campagna proguerra o pro Bush, è semplicemente uno sfogo verso la battuta facile per strappare i consensi del pubblico, sparando sul bersaglio più facile.
Personalmente non mi sentirei all’altezza di ricoprire un ruolo tanto delicato quanto quello del presidente degli Stati Uniti; sentire sulle spalle la responsabilità di inviare migliaia di persone in guerra o sentire la responsabilità di non inviarli con il dubbio di non fare, forse, la cosa più giusta… no, non mi ritengo all’altezza. Per questo motivo non mi permetto di ironizzare se lui scrive che a volte, in solitudine, “piange sulle spalle di Dio” e prova grande commozione e cordoglio per le famiglie dei caduti in guerra. Forse perchè, nella stessa condizione, anch’io piangerei sulle spalle di Dio e proverei cordoglio e commozione per i parenti dei caduti. E non mi vergognerei di scriverlo su un libro.

Livio

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Join the discussion 4 Comments

  • Matteo ha detto:

    giusto, le parole hanno un peso e vanno dosate. cmq ascolta rai stereo due o tre: c’è gente più posata. c’è tanto da imparare.

  • Anonimo ha detto:

    condivido in tondo il "fastidio" che si prova (ormai a 360) quando la parola "rispetto" viene meno…l’ironia non é sinonimo di "svaccamento total" nei confronti di chiunque….penso, tuttavia, che esista il rischio, per accattivarsi gli ascolti, di lasciarsi prendere la mano dal cattivo gusto e , appunto, dalla mancanza di rispetto per i nostri simili…credo (e spero) in una mancanza di cattiva fede…piuttosto tanta tanta tantissima superficialità….

  • Pierpa ha detto:

    Io non ascolto radio Deejay, ma ieri pomeriggio, per un puro caso, ho ascoltato la trasmissione di cui parli. Quando si dice le coincidenze.

    Io non ho provato fastidio davanti a quelle parole. Né ho pensato che offensive, né "non posate", eccetera. Forse un po’ superficiali, ma in quel caso specifico non mi è sembrato grave, anzi.

    Non voglio entrare nel merito di Bush-sì Bush-no (personalmente, davanti a quello che ha fatto, provo un orrore addirittura più umano che politico), non è certo questa la sede. Però voglio entrare nel merito della questione: si può fare ironia, anche pesante, su un uomo?
    Sì, se quest’uomo ha preso decisioni che hanno cambiato gli equilibri mondiali, che quasi tutto il mondo odia, e adesso dice di piangere sulla spalla di Dio. La storia ha appena INZIATO a giudicare Bush.

    E’ lo stesso discorso che facevi per Valentino Rossi: quando sei un campione e tutti ti amano, ti devi prestare alla super attenzione dei media nei tuoi confronti. Fa parte del gioco.
    Pensa il leader politico più importante del pianeta! Se Bush ha scelto di fare quel mestiere, si deve prestare ai commenti di radio Deejay, e anche a peggio.
    A torto o a ragione lo dirà la storia, ma lui ha fatto morire migliaia di persone, la maggior parte dei quali, innocenti. Davanti a tanta enormità, non esiste compassione. La responsabilità dei suoi gesti se la porterà fino alla tomba, e se adesso confessa di essere tormentato, beh, mi sembra francamente il minimo. Per me, radio Deejay e chiunque altro può sparare a zero su questa confessione, infierire quanto vuole, e continuare ad avere la coscienza pulita.

    La satira non ha mai fatto morti. Bush sì.
    Per questo che, adesso che è uscita la sua autobiografia, in qualche modo mi tranquillizza che qualcuno la legga e dica "tutto questo mi sembra un po’ ipocrita". Mi preoccuperebbe il contrario.

    Ciao ciao!

  • GiuseM ha detto:

    Ciao Pierpa,
    mi dispiace ma non condivido quel che dici.

    Primo perchè premetti che questa non è la sede per entrare nel merito "BUSH SI – BUSH NO", bè mi sembra che tu ci entri eccome…e dai giudizi ben precisi.

    Secondo perchè lui è l’uomo più potente del Mondo e a GRANDE POTRERE CORRISPONDE UNA GRANDE RESPONSABILITA’…quale responsabilità? Bè, quella di prendere decisioni spesso SCOMODE, che sicuramente produrranno risultati per qualcono negativi.
    E’ il suo lavoro, ma non per questo non si può credere che non provi sentimenti o che si diverta nello sganciare bombe. A posteriori è facile dare sentenze, ma se avesse deciso di non fare nulla..che sarebbe successo? Sinceramente non lo so, ma sicuramente ci sarebbero stati dei critici…e sulle migliaia di morti (che Dio li benedica) credo che ce ne sarebbero stati lo stesso.

    L’ironia non uccide nessuno hai ragione, mentre lui probabilmente ha preso decisioni che hanno fatto delle vittime e sulle quali si può essere in accordo o in disaccordo…ma quello è il suo ruolo, ma anche lui alla sera va a letto e deve fare i conti con i suoi demoni, con le sue paure, con le sue insicurezze e con i suoi dubbi…perciò la satira la si può fare SEMPRE E COMUNQUE, ma se lui dice che piange sulla "spalla di Dio" penso che gli si debba credere…o quantomeno rispettare, visto che la decisione "DICHIARO GUERRA ALL’IRAQ" non la prende solo lui, ma c’è uno STAFF con i controca**i che fa valutazioni di ogni tipo e decidono spesso per l’opzione "meno peggiore"..lui ci mette la FACCIA e non è poco.

    In fine, credo che la satira vada sempre bene, ma credo anche che sparare sul bersaglio grosso sia sempre il modo più facile per ottenere consensi.

    Questa è semplicemente la mia idea e spero di averla esposta nel rispetto della tua.

    Ciao a tutti.

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