Risposte

Un paio di risposte:

Per Pierpa. Direi che il pupone con la doppietta di ieri abbia chiarito che non si trova in crisi, sebbene i rigori sbagliati rappresentino per lui una fonte di stress e di insicurezza. Il fatto che non si rivolgano ad un mental coach credo che sia dovuto ad un insieme di fattori: l’ignoranza, intesa proprio come non conoscenza; la paura, di mettere un gioiello di altissimo valore nelle mani di “uno sconosciuto”; ancora paura, ma questa volta di osare a fare qualcosa di coraggioso sapendo di porgere il fianco ai giornalisti ed ai tifosi; ed infine l’abitudine, perchè tutto sommato le crisi si risolvono sempre con qualche buona prestazione e lasciando che tutto si rimetta a posto da solo, con il tempo.
Ovviamente non condivido questo atteggiamento. Credo che sia più conveniente “uccidere il mostro finchè è piccolo” e non aspettare di entrare in crisi prima di decidere di fare qualcosa; se mi accorgo che si stanno innescando delle àncore negative preferisco intervenire immediatamente.

Per Anonimo vecchietto. Convivo molto bene con l’inspiegabile. Mi piace pensare che esista un “qualcosa di superiore” al quale poi ciascuno dà il nome che più gli aggrada, e che dia un senso alla vita più grande rispetto a quello che noi possiamo immaginare.
Credo che esista uno spirito dentro di noi e che abbia bisogno di vivere l’esperienza legata alla nostra vita. Mi piace pensare che in realtà siamo tutti legati ad un livello di coscienza superiore, cosa che però la nostra mente è in grado di percepire solo in rarissimi momenti.
I dejavù, i sogni premonitori ecc li considero dei momenti in cui la nostra mente riesce a liberare tutto il suo potenziale e ad illuminarsi, nel vero senso della parola.