Che impresa. Una partita non esaltante sul piano del gioco, non sicuramente all’altezza dell’andata di Milano, ma che impresa.
Nonostante il 3-1 dell’andata non era affatto scontato che superassero il turno, anzi. Oltretutto dopo pochi minuti, per un fallo praticamente inesistente, l’Inter è rimasta in 10 persone.
Con un uomo in meno in campo, sono riusciti a imbrigliare il gioco del Barcellona reggendo un arrembaggio continuo.
A parte l’aspetto tecnico e tattico del gioco, che è comunque molto importante, credo che sia stato altrettanto importante l’aspetto psicologico. I bleu grana si erano preparati a dovere ed erano carichi e pronti all’assedio, ma i nerazzurri non sono stati da meno.
Anche in occasione del gol a 10 minuti dalla fine, tutta la squadra è rimasta concentrata e non si è fatta prendere dal panico.
Bravi! Brava la squadra e bravo il suo allenatore. E lo dice una persona alla quale nè la squadra nè tantomeno Mourinho stanno simpatici, anzi.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare.
I metodi di “Special one” sono discutibili nei modi ma circa l’efficacia non c’è che dire: funzionano. E’ ironico, irriverente e maledettamente diretto nella sua comunicazione e usa tutto ciò per fare squadra e per gestire le sollecitazioni psicologiche del team, dell’opinione pubblica e degli avversari.
Tanto di cappello.
A me dispiace per il Barcellona, a me piace prorpio Messi ed e’ un peccato che sono fuori dal gioco
Sono romanista, quindi per me quello che sto per dire pesa molto, ma il tecnico dell’inter ha interpretato al meglio la stagione.