Sono tornato questa notte (alle 2,30) da Londra dove ho seguito un corso intensivo sul business. Ero insieme a Fish (Roberto Pesce) mio socio e amico di sempre.
Il corso è stato molto bello e illuminante in alcuni momenti.
In assoluto amo fare corsi e amo imparare cose nuove, soprattutto se riguardano in maniera stretta le competenze del coach (vedi ipnosi, pnl, comunicazione, ecc.), ma in questo caso l’argomento principale era il business.
Devo ammettere che mi ci è voluta un’intera mattinata di corso prima di riuscire a “lasciarmi andare”. Già, la mia testa era ancora legata ai mille pensieri della mia vita e del mio lavoro, impedendomi di concentrarmi a modo. Mi sentivo a disagio, un po’ per i modi e un po’ per i contenuti del corso.
Essendo un seminario sul business, venivano stressati alcuni temi che sentivo parecchio distanti da me. La verità è che ero in uno stato di pregiudizio e di chiusura mentale e mi ci sono volute un po’ di ore prima di ammetterlo a me stesso e decidere di cambiare atteggiamento.
Tengo corsi e seminari da altre vent’anni, e ne ho seguiti da allievo un’infinità; credo nello sviluppo personale e ritengo in tutta onestà di avere un’ottima apertura mentale, eppure quella prima mattinata, mi stavo comportando come un qualsiasi corsista neofita e diffidente, arroccato nelle proprie certezze.
Pensavo: queste cose già le so! Ero come una botte già piena… non c’era spazio per far entrare nulla.
Sembra banale, ma per poter riempire qualcosa, bisogna prima svuotare. Se volevo tornarmene a casa ricco di nuove idee, entusiasmo e nuove consapevolezze, dovevo prima liberarmi delle mie certezze e aprire la mia mente.
Così ho fatto. Da dopo il pranzo del primo giorno ho cambiato atteggiamento ed è stata un’esperienza ricca di flash (se hai fatto l’Excellence Coaching capisci ciò che dico).
Lo dicevo spesso e ora lo dirò con ancora maggior cognizione di causa: non bisogna mai smettere di essere allievi e di imparare, e per fare ciò bisogna aprire la propria mente, interrompere il giudizio critico e svuotarsi delle proprie certezze. Solo in un secondo tempo si deciderà cosa mettere in pratica e cosa no.
PS. Ah, in questa trasferta londinese, sono riuscito a leggere anche 2 libri durante i viaggi. Il potere dell’entusiasmo.
Imparare è una delle cose piu’ appaganti e gratificanti della vita. Soddisfa tanti nostri bisogni fondamentali: quello di crescita, quello di importanza, quello di varietà e anche quello di sicurezza…
Quando ero giovane e di “professione” facevo la studentessa molte persone di mezza età mi dicevano: studia finché sei in tempo, finché sei giovane, perché dopo i vent’anni è davvero difficile imparare nuove cose.
Tutte solenni scempiate: imparare è bello e sempre facile, purché come dici tu, Livio, si sia nel giusto atteggiamento mentale e disposizione d’animo.
Grazie per l’utile metafora della botte…
Me ne ricordero’ ;).
Ciao Livio
bella la tua testimonianza , grazie ! 🙂
Però secondo me è stato riduttivo paragonarti ad una botte già piena … La botte è limitata e più di tanto non contiene e così , se c’è del nuovo , sei costretto a svuotarla per fare spazio…
Io ti vedo di più come un fiume , con gli argini ben solidi , che riceve dalla Fonte e ha la giusta inclinazione per trasportare e distribuire … ne troppo inclinata( cosi da creare una corrente ” rigogliosa ” , che non sia travolgente e distruttiva) , ne troppo “piatta” ( così da evitare che l’acqua ristagni e imputridisca ) …
Ecco come ti vedo …..
Ciao e buona settimana 🙂
P.S. : ah , a proposito dei 2 libri letti durante i viaggi : sicuramente c’è anche il contributo del corso di lettura veloce di cui ci parli spesso 😉