Quando nasciamo è come se venissero consegnate delle carte.
A qualcuno sono andate delle carte buone, a qualcun’altra un po’ meno, ma non per questo si può dire che i primi siano fortunati e gli altri no. Chi può dirlo?
Abbiamo ricevuto dai genitori, una famiglia, un’educazione, un’infanzia e tante altre cose che, come le carte di prima mano, non ci siamo ne cercati ne meritati. Cosa abbiamo fatto per meritare i genitori che abbiamo avuto? Cosa abbiamo fatto per meritare il bagaglio genetico che abbiamo?
A me sono state consegnate delle carte che non sono né belle né brutte. Dipende da che prospettiva le si guarda. Economicamente sono vissuto in una famiglia medioborghese. Tanto o poco? Dipende dal punto di vista. Per qualcuno sarebbe stata una vita insostenibile, per altri un privilegio.
Ho avuto due genitori che si sono separati quando avevo sei anni. Bello o brutto? Dipende. A qualcuno può sembrare un incubo, a qualcun altro sarebbe parso un sogno. (leggi anche “Non ho…”)
Potrei fare mille esempi personali e tu potresti fare altrettanto.
Certamente, potendo scegliere, preferirei avere un bel poker d’assi servito di prima mano, ma saprei comunque che non sarebbe una condizione necessaria e sufficiente per ottenere successo, felicità, amore e soddisfazione. Forse mi permetterebbe di aggiudicarmi la mano, ma alla fine sarei sicuro di vincere la partita? Sono consapevole delle mie carte? E soprattutto ho idea di come voglio usarle?
Persone con delle studente carte in mano ne ho conosciute molte, e tante se ne escono attraverso i giornali. Saranno tutte felici? Tutte di successo? Cambieresti la loro vita con la tua? Per sempre?
Una volta che ci consegnano le carte non possiamo fare altro che giocarle al meglio. Piuttosto che pensare a cosa avresti fatto se avessi ricevuto carte differenti, dovresti impegnarti a rendere onore e merito a quelle che già possiedi.
Ricorda: la cosa importante è come userai le tue carte.
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