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Attualita

Bambaccioni? no grazie.

By Ottobre 14, 20075 Comments

Ieri, per la prima volta, l’Alice (mia figlia) ha dormito fuori casa senza il papà o la mamma, e senza i nonni. Che c’è di strano, direte voi. Beh è una “prima volta” importante, è un passo ulteriore verso la crescita e la maturazione. Decidere di dormire in una casa che non è la sua, nè quella dei nonni dove ogni tanto si ferma a dormire è una decisione non da poco. Sottolineo decisione perchè è stata una sua scelta.
Penso che sia sano che un figlio impari ad affrancarsi dai genitori, poco alla volta ma inesorabilmente. Il rischio del trattenere a sè troppo a lungo i propri figli è quello di farne dei “bambaccioni”, come li ha definiti Mario Draghi, governatore di Bankitalia.
In effetti bisogna dire che i giovani fanno sempre più fatica ad allontanarsi da casa e costruirsi una propria vita, da una parte per motivi economici e finanziari, dall’altra per motivazioni psicologiche/attitudinali. Manca l’abitudine a “scazzarsi” da soli, ad assumersi responsabilità e al sacrificio. E’ impopolare ciò che sto dicendo, me ne rendo conto, ma temo che sia molto aderente alla realtà.
La responsabilità non è solo dei giovani, ma anche, e forse è il caso di dire soprattutto, dei genitori. Per questo motivo, ci stiamo sforzando di abituarci ed abituarla a stare senza di noi e a sbrigarsela da sè, poco alla volta, sempre un pò di più.
Il fatto di aver lavorato per anni con molte persone, perlopiù giovani, dedicandomi soprattutto alla loro crescita personale in termini di responsabilità, maturazione, crescita ed autonomia, mi sta aiutando molto.

Livio

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  • giorgione ha detto:

    Sono pienamente daccordo sia con te Livio che con Draghi . E’ ora che impariamo a responsabilizzare i nostri figli e a spronarli a cercarsi la loro via senza aspettare che abbiamo 40 anni come ormai succede in troppi casi .

    Mi era rimasto impresso la risposta che aveva dato il padre del capitano degli ALL-BLACK KIRWAN quando il filgio gli aveva detto se poteva andare a giocare in giappone (penso che allora avesse 22/24 anni ) .
    Il padre chiese prima al figlio quanto tempo sarebbe stato via , il figlio gli disse un paio danni e il padre allora gli disse " cosa vuoi che siano due anni in una vita " . Proviamo a pensare cosa avrebbe risposto un genitore in italia .

    Penso che crescere un figlio non sia tenerlo il piu’ possibile vicino a noi per far felici noi ma cercare di aiutarlo a spiccare il volo in modo che riesca a trovare la sua via / la sua felicita’ e che sappia che comunque quando avra’ bisogno veramente avra’ sempre un porto dove tornare .

    Buonanotte .

    P.s.: Livio complimenti per la trasmissione IL VOLO .

  • Livio ha detto:

    Ciao Giorgione,
    lo sai che sei un papà illuminato vero?

    P.S. Grazie per i complimenti, li apprezzo.

  • Anonimo ha detto:

    Solo per puntualizzare: di BAMBOCCIONI ne ha parlato il ministro Padoa Schippa..non Draghi…

  • Livio ha detto:

    Aaaargh! hai ragione. E’ stato il nostro amato ministro a "fare la battuta", ma a poco importa. La sostanza del messaggio rimane la stessa.
    Grazie per la puntualizzazione.

  • Rossana ha detto:

    I nostri figli,per crescere, hanno bisogno di radici a cui ancorarsi, per avere solidità e di ali per volare, per andare incontro al mondo(c’è anche un libro su questo tema).L’educazione dei figli è stata per anni retaggio del mondo femminile,e vi assicuro che il fatto che vengano dalla pancia fa la differenza,nel senso che noi mamme tendiamo a proteggerli molto,ci è naturale ,ciò da loro sicurezza,ed è indispensabile nei primi anni di vita.I cuccioli di animale morirebbero se non ci fosse questo istinto materno.Ma qui avanza anche la necessità del principio paterno del "gesto di Ettore"che protende il figlio in alto, rivolto verso il mondo.Credo che gli uomini in questo momento storico siano chiamati proprio a questa funzione genitoriale:favorire l’apertura al mondo.Che Bella cosa!!Buon lavoro ragazzi,un bacio alla piccola Alice. Rossana

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