Certo. Ora è tempo di rialzarsi.

Non conosco un altro modo di interpretare il mio lavoro se non quello di coinvolgermi anima e corpo. Proprio non mi ci vedo a fare ciò che faccio con distacco e freddezza.
Ne deriva l’enorme soddisfazione di cui mi nutro ad ogni piccolo step di miglioramento che riesco ad innescare ed ogni singolo risultato ottenuto, ma nello stesso tempo, non mi scanso quando arrivano le mazzate. Sono uno di loro ed è giusto che lo sia nel bene e nel male.

Oggi è stata una giornata lunghissima: siamo partiti in bus per l’aeroporto di Catania alle 10,30 circa ed il nostro aereo è decollato con circa due ore di ritardo. Alle 19 ero finalmente a casa. Il clima ve lo lascio immaginare: ci si faceva forza a vicenda ma la sconfitta faceva ovviamente ancora molto male a tutti noi.

E’ tempo di rialzarsi per l’ennesima volta, adesso, e cercare di capire. Capire ed imparare, per poter fare meglio in futuro. Nello sport e nella vita.
Già, anche nella vita. Sì perchè il mio stato d’animo non ha solo a che fare con una partita di basket andata male. Ha a che vedere con l’impegno e la fiducia totale. Ha a che vedere con le aspettative, i desideri, la speranza e la delusione. Con la felicità e la sofferenza. Esattamente ciò che accade nella vita, quando riponi tutte le tue migliori aspettative in un progetto, ma poi, all’ultimo momento non va come avresti voluto.
Ora è tempo di rialzarsi a camminare, anzi a correre e saltare. Perchè, se Dio vuole, domani inizierà una nuova sfida, nello sport e nella vita.