Il Denaro è importante per la nostra vita, perché ci aiuta a scambiare valore, ad esempio nel lavoro: io offro un servizio in cambio di denaro.
Eppure, soprattutto nei settori delle professioni d’aiuto, ci sono persone che hanno una certa ritrosia a chiedere soldi, sono in difficoltà e pensano che sia in qualche modo sbagliato.
Una caratteristica che ho riscontrato anche in chi vuole diventare coach.
Il punto è che il denaro è solo uno strumento ed è solo come lo usi che fa la differenza.
Ne parlo frequentemente nel percorso del Master in Coaching.
Se lavori come coach senza farti pagare, purtroppo questo non può essere considerato un lavoro, ma volontariato. E, sia chiaro, non c’è nulla di male in questo: basta solo esserne consapevoli.
“Quindi Livio quanto devo farmi pagare?”
Io personalmente per realizzare il mio pricing tengo in considerazione principalmente due criteri: Valore e Posizionamento.
Il primo consiste nel cercare di capire quanto può valere per quella persona il beneficio che gli do con il mio lavoro.
Se io rendo più sicuro di sé un ragazzo di tredici anni che grazie a questo riesce a viversi la scuola in maniera più tranquilla, che valore economico può avere per lui? Sicuramente vale, ma non così tanto. Se io rendo più sicuro di sé un super imprenditore, un leader, questo potrebbe tradursi in più contratti e in un team che lavora meglio.
Il secondo criterio, legato al posizionamento, ha a che fare con la domanda: dove voglio/posso permettermi di posizionarmi rispetto ai concorrenti e al mercato?
Ti riporto il mio esempio. Per me oggi è importante posizionarmi in alto.
Per intenderci, non voglio essere posizionato dove si posizionano i coach che io stesso ho preparato, ma in oltre 30 anni di esperienza, decido di avere solo cinque clienti l’anno che coprono il fatturato di tutti i dodici mesi.
Detto ciò, dal mio punto di vista, non esiste una tabella che definisce quanto è giusto farsi pagare, dipende da te: dalla tua esperienza, il beneficio di ciò che offri e dal tuo posizionamento.
Vuoi cavalcare l’onda del Coaching e diventare Coach professionista? Ti invito a partecipare a Vita da Coach.