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Coaching

Coaching mentale per… perdere.

By Settembre 14, 20109 Comments

Quello che normalmente mi viene chiesto, in qualità di mental coach, è di aiutare le persone a vincere, sia nello sport che nella vita. Fino a qui tutto ok, non c’è niente di male in tutto ciò, anzi. Non ho ancora incontrato una persona che preferisse perdere piuttosto che vincere, e probabilmente mai la incontrerò.

Nello sport la sconfitta è un demone contro cui lottare con tutte le proprie forze. Tutti vogliono vincere e rifuggono la sconfitta e il dolore emotivo che ne consegue con tutte le proprie forze. Perdere non è contemplato, non è minimamente ammesso.

E’ notizia di pochi giorni fa che l’allenatore del Genoa, dopo aver perso una partita 3-1 in casa con il Chievo, sia già sotto minaccia di esonero. La cosa incredibile è che siamo alla seconda giornata del campionato, e la prima è stata una vittoria, e tutti riconoscono in Gasperini innumerevoli meriti nell’aver condotto il Genova in maniera esemplare nelle ultime stagioni.

Purtroppo questo non succede solo nel calcio e solo tra i professionisti. Un po’ tutti gli sport stanno diventando intolleranti alla sconfitta; nel lavoro non è consentito perdere; anche i nostri figli vengono sempre più educati alla ricerca del successo.

Ripeto, non c’è niente di male nel cercare il successo, ma ritengo profondamente diseducativo, nonchè disfunzionale, il non dedicare tempo ed energie alla gestione della sconfitta.

Credo che per vincere bisogna imparare a perdere. La sconfitta è parte integrante del successo. Tutti abbiamo fallito in qualcosa, anche i più grandi campioni di tutti i tempi. La differenza è che loro ad ogni sconfitta ne escono più forti e solidi.

La sconfitta va accettata innanzitutto. Accettare una sconfitta non significa però rassegnarsi ad essa. Comprese le ragioni che hanno portato al fallimento bisogna dedicarsi a migliorare se stessi e a crescere di livello. Ogni sconfitta aiuta ad avvicinarsi all’eccellenza, ma solo se si è in grado di assumersi le responsabilità e di mettersi in discussione per migliorarsi.

Nella corsa verso il successo c’è una cosa sola che è certa: il fallimento. Puoi avere il dubbio di non farcela ma non ci sono dubbi sul fatto che subirai qualche battuta d’arresto. Quindi, non credi che abbia senso prepararsi prima? Non credi che sia meglio sapere già come comportarti in caso di insuccesso?

Proprio ieri, nella finale degli US Open di tennis, Novak Djokovic ha perso in 4 set da Rafael Nadal. Novak ci credeva, soprattutto dopo aver sconfitto in semifinale Roger Federer. Si è presentato in finale convinto e speranzoso di farcela, ma lo spagnolo è stato superiore. Avrebbe avuto tutti i motivi per incazzarsi e manifestare tutta la sua delusione e invece ha dato dimostrazione di un’atteggiamento mentale straordinario sia in campo durante il gioco che dopo. Alla fine del match ha abbracciato Nadal e poi ne ha elogiato i meriti. Questo contribuisce a fare di lui un grande campione, ma in pochi ci fanno caso.

Se sai accettare la sconfitta puoi trarne insegnamento e crescere; diversamente, ritorni sempre al punto di partenza.

Vuoi vincere? Allora impara a perdere!

Fallo con dignità, onestà intellettuale e con lungimiranza, ti servirà.

Livio

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Join the discussion 9 Comments

  • Henry Abate ha detto:

    Grazie, finalmente qualcuno che ci aiuta a crescere verso la consapevolezza del sé.
    In molti quadri i monaci o padri della chiesa o santi, vengono ritratti con un teschio in mano…Nel nostro caso, il fallimento, la sconfitta o la perdita ci ricordano inconsciamente quel teschio. Allora, se vogliamo, facciamo come quei monaci, guardiamo quel fallimento con amore e speranza, sapendo che la sconfitta apre alla vittoria come la morte alla resurrezione.
    Con stima e affetto.
    Henry

  • Rita ha detto:

    Sono caduta più di una volta, sbucciandomi le ginocchia, pelandomi le mani. Ma non ho mollato la presa, cercando la parte che ha ceduto per rafforzarla. Solo la caduta mi ha dato questa possibilità..
    Bel post, grazie, mi ha fatto riflettere..

  • giovanna isabella ha detto:

    Ciao Livio
    bello il tuo post !!!
    Mi ha letteralmente riempito il cuore di gioia , perchè l’ho sùbito collegato ad una delle lezioni più grandi che la Vita ha voluto donarmi : Se vuoi imparare a comandare , devi prima imparare ad obbedire ! Io , da allora , non faccio nulla che non sia “pura obbedienza” anche se , a volte , proprio non capisco il perchè mi venga chiesto di fare certe cose… ma mi fido … e agisco E finoad ora , i frutti sono stati davvero stupefacenti !!!

    Quando facciamo parte di una Squadra dobbiamo fidarci del nostro Allenatore , e fare tutto quello che Lui ci chiede di fare …
    Quando l’allenatore e un buon allenatore , riesce a trasformare una sconfitta in una vittoria ; qundo l’Allenatore è Ottimo , riesce a camuffare una enorme vittoria , facendola passare (agli occhi dei più ) come se fosse una sconfitta .

    Un Ottimo Allenatore Ama la sua squadra , partendo dall’Amore personale per ogni singolo giocatore , e se anche un solo giocatore ha delle difficoltà, non esita a sacrificare una partita , per aiutare quel giocatore a trovare la sua eccellenza e , di solito , chiede la collaborazione a chi è più vicino (per ruolo o per intensità di sentimento) al giocatore stesso .

    Per avere un’ottima squadra c’è bisogno di sintonia e armonia …
    come dire : puoi avere tutto quello che ti serve sulla scrivania , ma questo non vuol dire che la tua scrivania sia in ordine … e se cìè il caos , l’Armonia non è libera di scorrere …

    Le consegueze le possiamo immaginare …

    Se procrastiniamo , i frutti marciscono …
    Se non siamo solleciti , non arriviamo in tempo per prendere la palla che il nostro compagno ci passa …

    Per questo ho deciso di condividere con sollecitudine … 😉

    Buona giornata a tutti noi 🙂 <3

    Giò

  • rossella ha detto:

    Sono pienamente d’accordo con quanto detto. Non sempre tutte le sconfitte sono dovute totalmente alla tue incapacità oppure alla bravura dell’avversario. Il problema in questo caso non è accettare la sconfitta ma avere un’opportunità per gestire le conseguenze che nascono da questi inconvenienti. Quando ogni cosa che tu tenti di fare per seguire il tuo percorso sembrano per i motivi più assurdi andare al contrario arrivi ad un certo punto che dice “ok se così dev’essere che così sia” e vivi ora per ora in attesa di affrontare tutti le conseguenze.

  • rossella ha detto:

    Tengo a precisare del mio post precedente che quando parlo di “incovenienti” oppure “conseguenze” parlo in senso materiale e non psicologico. Mi spiego meglio…..noi tutti siamo facenti parte di una società e ogni giorno ci assiumiamo delle responsabilità nei confronti di varie persone per vivere, lavorare etc. quando non riesci materialmente in senso pratico ad adempiere alle tue responsabilità e nonostante tutti i tuoi sforzi riducendo al minimo ogni cosa che puoi, ti ritrovi sempre più in difficoltà nel dare delle risposte ad un certo punto ti fermi e ti prepari a pagare le conseguenze di queste tue negligenze pur sapendo che forse non tutto è dovuto solo da te.

  • matteo mel ha detto:

    la paura della sconfitta blocca le gambe… già! troppi anni ho desistito in qualsiasi cosa per paura del fallimento… credo che i genitori siano coach fondamentali per ogni individuo… la paura della sconfitta in molti casi parte da molto lontano! (mia personale riflessione)

  • pietro margiotta ha detto:

    Ciao Livio, condivido il tuo pensiero e aggiungo che la più importante vittoria la mettiamo a segno alla nascita, da quel momento tutto ciò che accade lungo il tragitto è un opportunità.
    L’ opportunità di vivere la nostra fantastica avventura, l’ opportunità di sperimentare sensazioni, emozioni, sapori, odori, sguardi, amore e tutte le sfaccettature della nostra esistenza, con la consapevolezza di essere dei privileggiati in possesso di tutti gli strumenti per cambiare, per migliorare !!!!!!!!!!!!!. Ciao e grazie

  • Raxi ha detto:

    Ottimo Posto!! Ci manca giustamente quella consapevolezza. Grazie!

  • enza ha detto:

    Ciao Livio, bellissimo il tuo post,pienamente d’accordo con te, anche io ho avuto esperienze di fallimento, e quante, ma da queste ho imparato come dici tu…..non bisogna mai rassegnarsi e allora perchè non guardare i fallimenti con più speranza?
    Gazie Livio.

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