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CoachingDiario

Credo proprio di essermi superato!

By Agosto 23, 2006One Comment

Oggi ho passato una giornata a dir poco entusiasmante.
Come anticipato nel precedente post, sono stato sulle colline del cuneese a fare motocross ed enduro. Non l’avevo mai fatto prima, anzi, diciamo pure che non avevo mai guidato una moto prima di oggi (se non brevi esperienze di guida a 15-17 anni con le moto dei miei amici di allora).
Appena arrivato in loco (eh sì perchè partendo da Lerici ho impiegato 2 ore e 30 minuti di auto) c’era Matteo in perfetta tenuta da gara che mi stava aspettando. Insieme a lui c’era Simone, un suo amico mooolto bravo ed agonisticamente competitivo nel cross a livello regionale. E’ lui che mi ha gentilmente prestato la moto e tutto il necessario per correre: ginocchiere, stivali, protezioni per le spalle e per la schiena, tuta, guanti casco e mascherina.

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Grazie Simo, grazie davvero.

Senza indugi siamo andati subito a fare un pò di pratica su un fettucciato (gergo tecnico per descrivere un percorso da fare in piano ma tutto a curve) per prendere un minimo di dimestichezza con il mezzo, dopodichè ci siamo avventurati per i boschi attraversando ruscelli, scendendo lungo delle sassaie molto impegnative, e salendo per sentieri ripidi ed altamente tecnici.

Giuro che mi sono divertito come un bambino. Dopo un primo momento di naturale rigidità, sono entrato perfettamente nel ruolo ed ho guidato credo al meglio di quelle che sono le mie abilità. Matteo dice che mi sono addirittura superato e che sono andato oltre alle migliori aspettative. Io un pò ci credo, e mi sento davvero carico.

Ci sono stati dei momenti in cui mi sono trovato in difficoltà, in cui la moto non voleva saperne di andare dove volevo io e sapete cosa? nella maggior parte dei casi ne sono uscito facendo la cosa che istintivamente non verrebbe mai di fare: accelerando.
In effetti, in molte situazioni, affinchè la moto ti segua devi piegarla e dare gas. La paura e l’istinto direbbero di no ma tu devi accelerare.

Nel viaggio di ritorno in macchina, ero ancora pervaso dall’adrenalina e pensando alle immagini dell’avventura su due ruote continuavano a fare parallelismi tra la mia esperienza in moto, e la vita. Nei momenti di difficoltà, la paura, il primo istinto, quello che ci vuole preservare dalla sofferenza ci spingono a frenare e a rallentare, a volte fino anche a fermarci.
La mia domanda è: “ma cosa potrebbe succedere se invece di frenare, impostassimo la curva ed accelerassimo? cosa accadrebbe se mettessimo ancora più determinazione e convinzione nei momenti di difficoltà? e se cominciassimo a vivere giocando un po più in attacco?”

Oggi io ho avuto una risposta, in uno sport dove oltretutto non sono minimamente preparato.

Non è una verità assoluta, lo so, ma di sicuro è qualcosa che mi ha fatto riflettere ed… evolvere!

Livio

Author Livio

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  • simon ha detto:

    hai pienamente ragione… ho avuto anch’io una senzazione del genere la prima volta che sono salito in barca a vela… bolina con 15 nodi di vento (cioè un apparente di 22), lo scafo piegato su di un fiaco di circa 70 gradi, il fiocco in acqua… dopo i primi 10 minuti di sano e sincero panico, ho preso il timone e … non volevo più staccarmi… un’esperienza unica che mi ha permesso di capire parecchi limiti e autosabotaggi che nella vita, a volte, si mettono in opera solo per paura…

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