Un bel match quello tra Filippo Volandri e Fabio Fognini. Il numero uno d’Italia contro una delle giovani promesse del tennis italiano.
Si sono incontrati stasera al challenger da $ 100.000 di Torino agli ottavi di finale.
Ieri Fabio mi ha telefonato e mi ha chiesto se sarei andato a vedere la partita, ed io ho risposto già sapendo che avrei fatto “un saltino” in quel di Torino per l’occasione.
Mi ero organizzato a modo. C’erano un paio di progetti che dovevo terminare prima di partire e poi mi sarei messo in strada, ma oggi pomeriggio ho ricevuto una di quelle telefonate che non vorresti mai ricevere.
Era mio padre. Voce roca, interrotta, affaticata.
“Cosa c’è pa?”
“Sono in ospedale, sto per entrare in sala operatoria. Ho dei forti dolori all’addome. Non sono certi di cosa sia, potrebbe essere un’appendicite acuta come un tumore in metastasi. Devono aprire per saperlo e devono farlo con estrema urgenza. Ti ho chiamato perchè potrei non risvegliarmi più!!”
Ero seduto, ma ho potuto sentire perfettamente le gambe cedere perdendo ogni energia. Facevo difficoltà ad articolare le parole.
Ci siamo salutati ed io sono rimasto qualche minuto imbambolato prima di riprendermi.
Lo dico spesso ai corsi, la mente va velocissima, crea immagini e pensieri così rapidamente che spesso facciamo fatica a starle dietro. La mia mente in quel momento stava correndo, e quelle immagini non mi piacevano affatto.
Vi lascio indovinare cosa stesse immaginando.
Ho terminato i progetti a cui stavo lavorando, li ho spediti, ho avvisato i ragazzi in ufficio circa ciò che stava succedendo e sono partito per la Toscana da mio padre. Volevo essere lì al suo risveglio, perchè lui doveva svegliarsi e doveva stare bene.
Il viaggio in macchina ho dovuto combattere contro i peggio pensieri, scacciandoli con forza. Non servivano, mi facevano solo stare male. Non era esattamente il viaggio che avrei voluto fare.
Non sono andato a Torino. Non ho visto il bel match di tennis ed ho saputo che Fabio ha perso 7-5 6-4 (visto Giammai? non si vince sempre…) e non sono riuscito nemmeno ad arrivare in tempo per farmi vedere da mio padre al suo risveglio.
Sì, si è risvegliuato prima che io arrivasi da lui, e sta meglio. Si trattava di una brutta appendicite in peritonite ma pur sempre un’appendice. Il peggio sembra essere scongiurato.
The game is not over, not yet! Abbiamo ricevuto un extra bonus life e va usato senza riserve.
Ora sono esausto, ma un pò più sereno.
Mi si sono aperti un pò di pop up!! come al solito. Molte riflessioni, molti pensieri… ve ne parlerò, e… grazie per esserci…anche se in fondo non so neppure chi siate. Mi fa bene “parlarne”
Tieni duro, Livio.
Sta vicino a tuo padre, avrai molte altre occasioni di vedere Fabio.
Mi fa piacere che tutto sia andato bene.
Comprendo molto bene i tuoi stati d’animo.
In bocca al lupo
Carlo
Forza Livio.
Mi associo completamente alle parole di Carlo.
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