Là dove l’opportunità si incontra con la preparazione, spesso si trova il successo. Dopo anni di impegno, lavoro, sudore e lacrime oggi, al torneo ATP Master Series di Montreal, Fabio Fognini ha superato in due set 6-2 6-2 il n14 del ranking mondiale Andy Murray e per la prima volta approda al terzo turno di un AMS.
Domani con molta probabilità giocherà contro Roger Federer, il numero 1 al mondo. Vada come vada, per Fabio, 20 anni, giocare contro Re Roger sarà come farsi una pera di autostima pura al 100%. Significa essere entrati nel tennis che conta, quello vero; quello al quale solo pochi hanno accesso; quello dove germogliano le opportunità per coloro i quali non si accontentano e sono disposti a grandi sacrifici.
Complimenti a Fabio.
Ciao Livio e Buona Giornata! Mi piace molto la frase con cui hai iniziato il post di oggi "Là dove l’opportunità si incontra con la preparazione, spesso si trova il successo". La performance di Fabio Fognini è indubbiamente eccellente poichè è riuscito costruire la sua forza entrando dentro le debolezze di Murray.
Mi viene in mente la Grecia degli Europei, l’Italia stessa a Germania 2006, e molti altri flash dove Davide batte Golia :-). La forza interiore (e qui dovremmo prendere spunto dall’arte e dalla filosofia orientale) è quanto di più potente ci possa essere.
Essa va riconosciuta ed orientata al meglio!
P.S. tra le varie ho visto che hai lavorato anche con Angelo Gregucci. Si intuisce che ha qualcosa in più!
ciao
Già, giusta riflessione. Hai mai letto "l’arte della guerra" di Sun Tzu? è illuminante.
Sì ho lavorato con il Grego e ti confermo che è una persona notevole.
🙂 ho letto e riletto l’Arte della Guerra, sottolineato e ben appuntato (…). A suo tempo me lo consigliò Sergio Gasparin (ex D.G. Vicenza Calcio), che penso tu conosca.
Le strategie sono ancora perfettamente attuabili. Alcune le ho ricodificate e riadattate in funzione della preparazione alla gara!
E’ una bella base di partenza.
…Grego lo scorso anno tirò fuori il Vicenza da una serie C pressochè sicura a metà stagione, inanellando una serie di risultati utili strepitosi, cambiando radicalmente la mentalità. Ci fu una flessione nel finale della stagione, dovuta (a dire della cultura popolana) ad un accumulo di stress.
Io penso che la flessione ci sia stata perchè una volta raggiunto l’obiettivo di salvezza pressochè certa, le motivazioni sono indubbiamente cambiate e c’è stato un rilassamento generale da parte dell’ambiente, con serie preoccupazioni poi per le ultime tre gare dove, bene o male, si è fatto risultato.
A presto.
Mi e’ piaciuto molto l’articolo, specialmente come ha detto Beppe la prima frase. Senza sudare non si arriva a niente