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Coaching

Italia-USA 1-1 mmm c’è da lavorare!

By Giugno 17, 20062 Comments

Siamo in periodo di mondiali quindi possiamo concederci un pò di considerazioni sulla partita della nazionale.
La partita non è stata un gran chè, ma tutto sommato mi è piaciuta lo stesso, non per la qualità del gioco mi sembra ovvio ma per i brividi che ho provato (almeno non mi sono annoiato). Non stiamo giocando bene, è evidente, ma perlomeno si è vista della grinta. Hanno corso come dei matti ed alla fine ci hanno provato fino all’ultimo secondo di recupero. Non siamo riusciti a fare molto gioco ma almeno abbiamo allenato il carattere e l’atteggiamento mentale a non rinunciare.
Credo che se riusciremo a raggiungere un livello di gioco di maggior qualità (cosa fondamentale), questo atteggiamento potrebbe facilmente trasformarsi in un atteggiamento vincente. Sono convinto che dopo una bella partita, magari vinta con una squadra di prestigio si creerà l’amalgama giusta per creare un vero e proprio team.

Livio

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Join the discussion 2 Comments

  • emanuele ha detto:

    ciao Livio mi chiamo Emanuele, ho frequentato istruzioni per vincere 2005 a rimini… ti faccio i miei complimenti per quello che stai facendo e vorrei chiederti una tua opinione di Derossi cioè che cosa può essere successo a tuo modo di vedere? ciao e grazie

  • Livio ha detto:

    Ciao Emanuele,
    credo che Derossi, non sia stato all’altezza di gestire lo stato d’animo di quel momento. Facciamo una veloce analisi.
    La partita inizia in salita, noi contratti e loro che fanno il gioco. Ad un certo punto, dal fallo sul Gila (quello dell’"ultimo uomo" per intenderci) iniziamo a prendere coraggio e andiamo in vantaggio. A questo punto, emozionalmente tutto diventa più facile, siamo noi a fare gioco e ci sentiamo "one up".
    A questo punto la disillusione: autogol. Siamo di nuovo in parità. A centrocampo si lotta e Derossi, subisce un fallo (o comunque un attacco duro), perde palla e, secondo me, "over-reagisce" con la gomitata.
    Mi chiedo che tipo di dialogo interno e di rappresentazione interna dell’esito della partita si stesse creando nella mente in quei momenti.
    Diciamo che la giovane età non è di aiuto ma non può essere un alibi per comportamenti che non dovrebbero verificarsi a quei livelli di professionismo.
    Spero che negli spogliatoi, il buon Cannavaro e compagni, gli abbiano fatto una bella lavata di capo…

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