E’ incredibile come il genere umano cerchi sempre un capro espiatorio. E’ difficile assumersi la responsabilità di come vanno le cose e soprattutto delle proprie decisioni. E’ difficile assumersi la responsabilità di come sia il nostro stato di salute fisica e mentale. E’ molto più facile e sbrigativo trovare qualcuno o qualcosa a cui attribuire le colpe delle nostre disfatte.
Le cose che sto per dire sono poco carine e forse provocatorie, ma credo che sia importante esprimerle.
Mi spiace davvero per l’epilogo tragico della vita di queste persone, e mi dispiace per il dolore arrecato ai loro cari. Mi spiace davvero. Tuttavia mi sento di esprimere il mio disappunto sull’interpretazione che ne viene data nell’articolo di cui ho riportato un pezzo. Non ho fatto una verifica ma ho motivo di pensare che altri media abbiano cavalcato la situazione per sfoderare titoli e versioni sulla stessa lunghezza d’onda.
Se accettiamo per buona la tesi che sia stata la crisi a provocare la morte di queste persone piuttosto che le loro scelte e le loro azioni degli ultimi anni (e non solo quelle di adesso) accettiamo di non avere alcun potere sul nostro destino. Accettiamo implicitamente che sia la crisi (e quindi le persone che hanno potere di manovra su di essa – ossia politici e persone di potere) a decidere “che fine faremo”. Accettiamo di pensare che domani potrebbe capitare anche a noi. Accettiamo il fatto che un contesto avverso possa essere tanto più forte di noi da spingerci a toglierci la vita.
Posso capire le motivazioni che hanno condotto al suicidio, ma non accetto che si imputi la colpa alla crisi. Posso comprendere che la crisi abbia messo in grave difficoltà l’equilibrio finanziario della persona e della sua famiglia, ma questo non provoca automaticamente il suicidio. C’è un passaggio che manca, ed è un passaggio troppo importante da permettersi di liquidarlo in maniera così “superficiale”.
Nell’articolo del Corriere della Sera non si fa menzione delle convinzioni della persona; del suo stato psico-fisico; della sua forza interiore; del suo amore per la vita; del suo entusiasmo; del suo coraggio, ecc. Non si fa menzione di come abbia vissuto le sfide e le difficoltà negli ultimi mesi/anni. Non si fa menzione del sistema col quale queste persone fossero in grado di interpretare gli eventi ed attribuire loro giusti significati. Non si parla della consapevolezza circa se stessi e le proprie risorse.
E’ ovvio che non si parli di queste cose, lo capisco, ma credo che sia proprio lì che si nascondano le vere motivazioni che hanno causato il loro suicidio.
La crisi economica e le difficoltà sono stati sicuramente degli scatenanti, ma come lo sono per tutti. C’è però chi reagisce in un modo e chi in un altro. Non è la crisi ad uccidere, è l’uomo che uccide.
La forza interiore che ti impedisce un gesto tanto estremo e che ti aiuta a continuare a vivere in maniera decorosa e onorevole non dipende dalla crisi nè dal denaro che abbiamo o non abbiamo. La nostra forza interiore dipende da noi stessi. Dobbiamo mettercelo in testa una volta per tutte, e smetterla di veicolare messaggi diversi, altrimenti finisce che le persone ci credano davvero!
Non conosco la vita di questi individui, e non vorrei con quello che scrivo mancare in alcun modo di rispetto alle loro esistenze. Scrivo ovviamente per chi è in vita e per chi il vento di questa benedetta crisi se lo beccherà tutto in faccia. Scrivo per chi ha deciso di affrontarla qualsiasi cosa accada. Scrivo per coloro i quali vogliono provarci con tutto se stessi a venirci fuori. Scrivo per chi decide di voler essere felice a prescindere. Scrivo per dare forza e stimoli a chi vuole assumersi la responsabilità di quel che gli accadrà. Scrivo anche per chi questa crisi non la riconosce tale ed è continuamente alla ricerca di opportunità. Scrivo per chi sa intimamente che vivrà comunque una vita felice, degna di essere onorata fino in fondo.
Spero proprio di scrivere anche per te!
Suggerisco di cuore di guardare il film “Alla ricerca della felicità”, con Will Smith. Certo è un film di Holliwood, ma racconta una storia realmente accaduta.
Ecco un piccolo estratto.
httpvh://www.youtube.com/watch?v=sxPXzYnUD00&feature=related
PS. Piccola curiosità. Rileggi il titolo. LA CRISI UCCIDE, CINQUE GLI IMPRENDITORI SUICIDI. C’è un’enorme contraddizione di forma. E’ la crisi che ha ucciso, o sono gli imprenditori che si sono suicidati?
è veramente importante quello che scrivi e noi tutti dobbiamo insistere con le persone che stanno subendo la crisi per far loro capire che “loro non sono la crisi”. Io ci sono passato a 50 anni e ho avuto la grande fortuna di raccogliere, in quel momento, tutti i buoni rapporti che avevo seminato, sia in famiglia che nella società in generale. I valori che avevo sempre trasmesso alle mie figlie e a tutti le persone (tantissime) che avevano lavorato con me, mi hanno salvato e indicato la strada giusta per vivere.
come sempre…. something to think about….. complimenti Livio!!!! articolo davvero bello e che porta a riflettere un sacco soprattutto sull’interpretazione che diamo a quanto ci accade intorno
GRAZIE
Mara
Condivido tutto! Grande Livio! …se non è tutto in nostro potere, molto è in nostro potere! Se non capiamo questo siamo sempre in balìa del caso, delle nostre emozioni, degli altri ecc
Nei momenti in cui le cose vanno bene non bisogna mai dimenticarsi di continuare a nutrire se stessi, di crescere, di migliorare, di irrobustire la propria psicologia… perchè nei momenti di difficoltà sarà più difficile trovare tempo ed energie per farlo, e questo potrebbe risultare fatale.
Condivido…credo che la “crisi” mi stia dando da fare…cerco nuove strategie, stò imparando a dare altre priorità…Sento che crescerò grazie a “lei”, so che non mi schiaccerà, ma che ha in sè il seme del cambiamento.
Si, hai scritto anche per me. Grazie !!!
E’ una cosa che sostengo da tempo e per questo sono visto come un ” extraterrestre ” sopratutto da alcuni amici,colleghi e conoscenti
( per fortuna non da tutti ). La crisi per i perdenti ( senza fare riferimento alle persone che si sono suiccidate perchè è chiaro che in quei casi interferiscono anche una serie di problemi a livello personale ) esiste da quando esiste il mondo,tuttavia per le persone che si sono sempre dati da fare sicuramente non inizierà mai. Oggi vediamo fabbriche che chiudono e forse avrebbero dovuto chiudere decine di anni fa se non mantenuti con i soldi del contribuente,tuttavia l’ultimissima situazione con la neve in Italia che viene vista come una situazione disastrosa che in altri paesi viene chiamata semplicemente ” INVERNO “.