Maggiore è il livello a cui si compete e maggiore è la quantità di stress a cui si è sottoposti. Cosa ne pensi?
E’ impensabile che un campione, in qualsiasi sport, non abbia a che fare con lo stress: la paura, l’avversario, il pubblico, i giornali, lo staff, le aspettative… le fonti di sress sono innumerevoli e disseminate ovunque.
Un campione sa che quella tensione potrebbe divorarlo poco alla volta e impedirgli di arrivare al successo, e per questo cerca in tutti i modi di non lasciarsi sopraffare.
Questo è uno dei temi principali che mi trovo a trattare nel mio lavoro di mental coaching nello sport.
Il passaggio fondamentale prima ancora di metterci al lavoro, è far capire che è utopistico pensare di non essere sottoposti a stress, soprattutto se si sta puntando ad obiettivi ambiziosi.
Il problema non è avere o non avere stress. Ciò che fa la differenza è cosa ne fai, come la gestisci.
Quando mi dicono: “Livio, puoi aiutarmi a non sentire tutto quello stress prima della gara?” io rispondo: “la domanda è mal posta. Devi riformularla”. Ed ovviamente ricevo in cambio uno sguardo perplesso.
Intendo dire che prima di una gara importante è pressochè impossibile non sentire tensione. Non solo, sarebbe fortemente disfunzionale. Quella tensione conferisce energia, adrenalina, carica emotiva, motivazione, grinta. Tutti elementi fondamentali e utili a fare cose straordinarie, a resistere al dolore e alla fatica, a superare i limiti e a non mollare nella difficoltà. Ecco perchè la domanda è posta in malo modo. Dovrebbe essere espressa tipo: “Livio mi puoi aiutare a usare la tensione che provo per dare il meglio di me?”.
Questo è il grande segreto. Lo stress usato bene è fonte di risorse, mentre usato male… è una delle cause principali del fallimento di un atleta.
Non mi dilungo ulteriormente a spiegare la differenza tra stress “cattivo” (Distress) e stress “buono” (Eustress) e ti propongo una tecnica di coaching, tratta dal mio libro Istruzioni per Vincere, da usare in caso di necessità.
Come trasformare lo stress in carica e motivazione
- Pensa a ciò che ti genera stress e tensione e creane un’immagine mentale.
- Esci dall’immagine. Ossia fai in maniera di guardarla dall’esterno. Devi vedere te stesso su uno schermo che vive la situazione stressante. Nota quanto diminuisce lo stress.
- Allontana l’immagine. Prendi distanza dallo schermo. Nota quanto ancora diminuisce lo stress.
- Rimpicciolisci l’immagine. Rendi lo schermo sempre più piccolo. Nota come diminuisce sempre di più lo stress.
- Modifica suoni, luci e colori della immagine. Rendila in bianco e nero, opaca, gracchiante, ecc. Nota come la sensazione di prima non esiste più. Ora è tutto gestibile.
- Sovrapponi all’immagine piccola un altro schermo con immagini di te belle, positive, mentre stai realizzando il tuo obiettivo. Nota come l’emozione cambia e diventa positiva (seppur moderata).
- Ripercorri al contrario i passi precedenti. Uno alla volta fai le cose che ti ho chiesto di fare prima, partendo dalla fine. Dai colore, luce e suoni alle immagini; ingrandisci lo schermo; avvicinalo a te; entra nelle immagini da protagonista. Nota come l’emozione positiva aumenta di volta in volta sempre di più fino a sentirti carico, motivato e pronto all’azione.
Per quanto semplice e banale possa apparire, questa strategia che lavora sulle sottomodalità, è una delle più efficaci insieme a tante altre che uso solitamente.
E tu? Ti sei mai trovato in situazioni di forte stress? Come lo hai gestito?
Grazie del consiglio!