La mia vita il mio tennis.
Questo era il titolo di un libro biografico sulla vita di Bjorn Borg, il campionissimo svedese degli anni ottanta. Quando Bjorn dominava il circuito mondiale, io cominciavo ad appassionarmi al tennis e lui era il mio idolo assoluto. Un gioco pulito, lineare, senza sbavature… teneva i suoi avversari inchiodati sulla linea di fondo e quando scendevano a rete li passava puntualmente con colpi millimetrici. Per me, un mito.
Comprai la racchetta uguale alla sua (la Donnay Pro Borg, un vero tronco di legno!!!)e mi avventurai a giocare i miei primi tornei ricercando la massima concentrazione, proprio come lui.
Da allora, e di anni ne sono passati circa 25, il tempo dedicato al tennis si è assottigliato fino a ridursi a zero, ma la passione è rimasta sempre la stessa. I miei amici più vicini sanno che uno dei miei “sogni” è di giocare a tennis proprio con Borg, e mi piace pensare che prima o poi potrebbe succedere.
Mercoledì e giovedì sono stato ad Arma di Taggia per far lavoro di coaching con Fabio e Gianluca, due giovani tennisti molto promettenti,impegnati ad eccellere e destinati a far parlare di loro. Ho passato due giorni fantastici.
Il lavoro fatto con i ragazzi è stato strepitoso: pochi concetti ma esaustivi. In campo hanno prodotto una qualità di allenamento straordinaria, applicando con grande impegno le strategie consigliate.
Per me, una delle soddisfazioni più grandi è vedere (sì, perchè, per chi non lo sapesse, io sono leggermente un visivo!!) concretamente i cambiamenti generati dal lavoro di coaching. Vedere Gianluca con una fisiologia dirompente correre a rete per recuperare una palla corta che in altri tempi avrebbe lasciato cadere, e Fabio mentre si attiva e supera i propri limiti chiedendo a se stesso più di quanto avesse mai fatto prima… mi allarga letteralmente il cuore. Di fronte a queste dimostrazioni di dedizione ed atteggiamento mentale faccio fatica a trattenermi… mi verrebbe da mettermi lì anch’io per “soffrire” insieme a loro e dimostrargli che sono disposto a sudare e faticare come loro, perchè ci credo!
Comunque, tornando al mio discorso iniziale, stare in campo con loro è stato eccitante ed è come se avesse ufficialmente sancito il rientro del tennis nella mia vita. Grazie Leo (è l’allenatore di Fabio e Gianluca. Una persona illuminata!!) per avermi dato questa opportunità. Dopo tanto lavoro fatto con tutti gli altri sport, sono tornato all’ovile.
Ciao Livio,
e quando dal nulla è emerso agassi? Da tennista purista cosa hai pensato? :))
Non so se ha vinto di più o di meno, agassi, rispetto a borg, ma quella sua energia dirompente che si esprimeva anche dai suoi completini nike deve avere stravolto un pò le regole i clichè del tennis.
Un pò come Valentino ha fatto con le moto. Anche se Valentino ha fatto questo e altro. Vale è vale.
E il libro di borg com’è? e soprattutto: il tuo libro? come si intitola? non ci anticipi proprio niente?
A presto Livio!
matteo