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Ma dove vai se il Mental Coach non ce l’hai? Ieri sul Corriere della sera è uscito un articolo sul mental coaching nello sport.

By Aprile 1, 20118 Comments

Un mese fa sono stato intervistato da un giornalista del Corriere della Sera sulla mia esperienza personale di mental coach sportivo, soprattutto riguardo al calcio, e ieri è uscito l’articolo a pagina 59 del noto quotidiano nazionale.

Leggendo l’articolo si evincono soprattutto due concetti:

Il primo è che il coaching, nonostante non se ne parli un granchè, si sta diffondendo a macchia d’olio. Oggi sono molti i calciatori (ma possiamo dire lo stesso negli altri sport) che si avvalgono di un coach. Sono felice di ciò, oltre che per ovvii motivi utilitaristici, perchè manifesta una sempre maggiore apertura mentale da parte del mondo sportivo, allo sviluppo personale e alla valorizzazione delle risorse umane.

Il secondo è che i benefici che se ne traggono sono concreti e immediati.

Aggiungo a ciò, per chiarire ulteriormente, che non si tratta di un colpo di bacchetta magica, ma di puro allenamento mentale, quindi di preparazione psicologica ed emozionale alla prestazione e alla competizione.

Il concetto di base è che un atleta che si allena e si prepara per vincere, deve poter sempre contare sulle proprie risorse e, affinchè ciò accada, deve credere in se stesso e sapere come sfruttare al meglio i propri talenti. Non sono concetti scontati… alle volte anche un grande campione, e ne abbiamo avuto svariati esempi, non riesce a mettere a frutto il proprio talento con continuità.

Spesso è proprio “la testa” il vero limite al successo di un atleta.

Leggiti l’articolo direttamente dal sito del Corriere della Sera.

Livio

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