Non tutte le ciambelle riescono col buco, ma sono sempre molto buone.

Fare il mental coach ed essere impegnato su svariati fronti sportivi mi crea ogni settimana delle situazioni per le quali mi sento in fibrillazione. Non dico ogni giorno, ma più volte alla settimana ci sono svariati eventi per i quali mi sento coinvolto. Mi riferisco ovviamente ai miei clienti che svolgono settimanalmente le loro gare e che si aspettano risultati migliori dal lavoro svolto con me.

Naturalmente io faccio un tifo sfegatato per i miei assistiti e in molti casi mi coinvolgo emozionalmente come se fossi io stesso a gareggiare. Ogni settimana punto a fare en plein ma è davvero dura riuscirci. Ogni volta ho motivi per sentirmi gasato e carico e motivi per sentirmi demoralizzato… certo che se non fossi in grado di gestire i miei stati emozionali sarei già a gambe all’aria.

In questa situazione è davvero difficile sfornare tutte le ciambelle con il buco, ma quando ci riesco… mi sembra davvero di stare in Paradiso.

La bellezza di questo lavoro è che ti permette di stare all’interno di tutte le discipline sportive e di viverle “da dentro” come se fossi ache tu un atleta. Io non saprei viverlo in maniera diversa da come sto facendo, ossia cercando, nel mio piccolo, di essere come uno di loro: un atleta. Voglio provare la difficoltà di allenarmi anche quando non ne ho voglia; di cimentarmi per vincere su me stesso; di non rinunciare di fronte alla stanchezza o allo sconforto, ecc.

Suggerisco a tutti i coach che mi leggono, di vivere la propria vita esattamente come chiediamo ai nostri assistiti di fare. Questo ci serve per essere congruenti il più possibile e risultare di conseguenza piiù autorevoli e più forti.