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Impara dai CampioniSport Coaching

Partite truccate, scommesse e doping… il lato oscuro dello sport.

By Giugno 5, 20112 Comments

Amo lo sport.

Lo pratico da sempre, lo guardo con passione e, grazie al mio lavoro, ne approfondisco la conoscenza nelle sue infinite discipline. Adoro l’odore della canfora negli spogliatoi e la sensazione dell’adrenalina prima, durante e dopo le gare.

Potrei scrivere a lungo elencando tutte le ragioni per le quali sento lo sport come una parte entusiasmante dell’esperienza della vita; ragioni che infiammano il cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo.

Ovviamente, come ogni cosa, non è fatta solo di aspetti positivi. Nulla è positivo o negativo per sua natura, invece tutto è sia positivo che negativo. Il simbolo del Tao rappresenta magnificamente questo concetto. Esiste un equilibrio universale che regola ogni cosa al quale niente e nessuno può sfuggire.

Nello sport ad esempio, che tutti riconoscono come strumento per il benessere fisico, esistono aspetti e risvolti che di salutare hanno ben poco. Nello sport agonistico si porta il fisico così vicino al limite che spesso lo si supera, arrecando danno all’organismo: traumi, rotture, lesioni, affaticamenti, ecc.

La maggior parte degli atleti professionisti a fine carriera sono fisicamente “distrutti”. Lo sport agonistico non fa bene alla salute.

Il doping è l’estrema frontiera oltre la quale incontrare la possibilità di ottenere performance oltre ogni immaginazione. Recuperi prodigiosi, prestazioni eccellenti e allenamenti a ritmi al limite dell’umano. Una sirena decisamente suadente alla quale diventa difficile resistere. Ci sono caduti atleti straordinari, uomini e donne di indiscusso talento che però hanno ceduto alla tentazione.

La parte oscura dello sport. Tutta quella zona d’ombra che esiste anche se non si vede e che rende lo sport un’attività meno nobile di qualnto la si voglia descrivere. Mi verrebbe da dire: beh solo tra i professionisti. Solo tra coloro che dalle proprie prestazioni ci guadagna fior di quattrini; e invece non è così. Il doping è largamente diffuso anche tra i dilettanti e amatori.

In questi giorni si è fatta un pochino di luce su un’altra zona d’ombra: le scommesse e gli incontri “truccati”. In questo caso si parla di calcio. Nomi illustri, calciatori eccellenti che si mettevano d’accordo per definire in anticipo il risultato finale delle partite e guadagnare così dalle scommesse.

Stiamo parlando di persone privilegiate per il solo fatto di poter fare un lavoro che corrisponde anche alla loro passione, che in molti casi guadagnano cifre imbarazzanti e comunque decisamente superiori alla media della popolazione; che hanno popolarità, ecc. In apparenza, persone di successo, ricche e felici. Poi si viene a sapere che scommettono sulle partite (e fin qui tutto legale) e che si adoperano per manipolare l’esito delle partite, per poi finire in manette sottoposti al ludibrio pubblico… della serie: piccoli criminali crescono.

Non mi sento indignato per due motivi: Primo, nulla di nuovo. Non si conoscevano nomi e fatti precisi, ma si tratta di cose che, più o meno, tutti sapevano. Certo che non ne hai la prova fino a quando non “scoppia la bomba”, ma nell’ambiente si sanno.

Secondo, fortunatamente le persone che alimentano questa parte oscura sono poche rispetto a coloro che vivono lo sport in maniera più “romantica”. Certo che quando accadono fatti così eclatanti si muovono giornali e tv e il baccano si fa sentire di più.

Mi spiace. Dico solo che mi dispiace.

Mi spiace per le persone coinvolte e per le loro famiglie. Mi spiace per lo sport in generale. Mi spiace che persone comunque privilegiate cerchino strade fraudolente e scorciatoie per realizzare obiettivi economici che potrebbero raggiungere in altro modo.

E’ un vero peccato.

A me comunque piace pensare allo sport in altro modo. Piace pensare ad una Schiavone che a oltre 30 anni raggiunge la seconda finale di fila del Roland Garros, e anche se questa volta non è riuscita a conquistare il titolo, ha lottato con tutte le sue forze e con lealtà, riconoscendo alla fine anche i meriti della propria antagonista. Mi piace pensare a tutti i grandi campioni che hanno dato molto allo sport (e non solo al mondo sportivo) in modo etico e onesto. Questi sono gli esempi che ho voluto prendere a modello per creare il programma del corso IMPARA DAI CAMPIONI.

Livio

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