Nel 1990 scrissi e pubblicai un articolo sulla rivista Memo News (rivista prodotta dall’azienda per cui lavoravo in qualità di istruttore di tecniche di memoria e lettura veloce) intitolato “risultati eccezionali dopo sforzi eccezionali”. Nell’articolo spiegavo una mia convinzione di allora, circa il successo. In sostanza dicevo che per ottenere risultati straordinari, è necessario profondere un impegno straordinario. Non esistono scorciatoie per il successo. Sedici anni fa dormivo poche ore per notte, viaggiavo molto e lavoravo con un’intensità ed una passione davvero straordinari perchè volevo realizzare obiettivi importanti.
Oggi, mentre guidavo la mia auto verso Arma di Taggia, ho realizzato che a distanza di sedici anni da quell’articolo, la penso ancora nello stesso modo. Le mie condizioni di vita e di lavoro sono decisamente migliorate e una buona parte di quel successo che andavo cercando l’ho realizzato, ma non avete idea di quanto mi abbia reso felice oggi, prendere atto che la mia dedizione all’eccellenza sia rimasta intatta. Ho percorso circa 400 km in auto per andare a fare una coaching alla quale tenevo particolarmente (e domani ne farò altrettanti per tornare a Reggio) senza battere ciglio. Mi sono reso conto che, come sedici anni fa, sono ancora disposto a fare sforzi eccezionali per ottenere risultati eccezionali. So che non dovrò farlo sempre, ogni giorno. So che posso concedermi dei ritmi più “tranquilli”, ma l’idea di sapere che la passione per il mio lavoro è ancora quella di prima, anzi direi che è decisamente aumentata mi fa sentire una persona speciale. E’ quasi l’una di notte e non ho voglia di dormire. Sono carico. Mi sento vivo. Mi sento dannatamente vivo.
Non ti è mai capitato che un risultato eccezionale arrivi con apparente semplicità senza grandi fatiche? A me sì. In realtà, solo successivamente ho compreso di aver prima svolto un durissimo lavoro preparatorio che ha reso possibile tale risultato.
Negli ultimi cinque anni ho realizzato, con estrema facilità, obiettivi di dimensioni 20/30 volte maggiori a tutto ciò che ho compiuto nei quindici anni precedenti con enorme fatica. Ho osservato che i miei sforzi iniziali non erano funzionali ai risultati immediati ma bensì a ciò che è arrivato dopo. In cinque anni credo di aver raccolto i frutti della preparazione acquisita durante un lungo tirocinio.
Reputo sia importante essere consapevoli che, in genere, il successo non è costante ma spesso ha un’oscillazione sinusoidale. Per questo penso che adesso sia di nuovo giunta l’ora di ricominciare ad imparare, allenarsi, prepararsi e faticare senza aspettarsi nuovi grandi risultati immediati. Arriveranno prima o poi. La fede nel proprio sogno ritengo sia una delle componenti essenziali per il successo.
Un caro amico mi raccontò la storiella del cercatore d’oro che dopo 30 anni di scavi in solitudine nella gelida Alaska senza grandi risultati, stanco e sfiduciato, decide di abbandonare il proprio campo con tutta l’attrezzatura acquisita negli anni, le mappe e gli appunti illustranti i criteri del proprio lavoro. Di lì a poco un giovane ricercatore passò per caso nel campo abbandonato, vide e raccolse le attrezzature, le mappe e gli appunti per continuare ciò che il vecchio ricercatore aveva interrotto. Dopo pochi mesi trovò un giacimento d’oro di enormi dimensioni.
Hai ragione, il successo non è sempre lineare nelle sue manifestazioni. A volte mettiamo un impegno pazzesco a fronte poi di esigui risultati, e altre volte capita l’opposto, ossia che nonostante un impegno limitato ci arrivano risultati incredibili. Il rischio, in queste situazioni, è di cedere alla falsa credenza che i risultati siano scollegati dal nostro impegno, e che la fortuna (o la sfiga) facciano la differenza. Piuttosto credo che esista un’inerzia che posticipi la manifestazione dei risultati, che ci voglia un pò di tempo prima di cambiare il "trand" precedente, ma una volta cambiato, diventa "facile" mantenerlo in movimento, ecco perchè poi arrivano grossi risultati anche con piccoli sforzi.
Comunque hai puntualizzato un aspetto fondamentale, quello di non smettere mai di investire e di crescere. Anche quando ti trovi nel momento in cui arrivano bei risultati senza grande sforzo, è fondamentale dedicare tempo e risorse (seppur limitati) a produrre nuove energie (sforzi) e risorse che serviranno in futuro a garantire i nuovi risultati.
Ciao Livio, a proposito di risultati eccezionali, nel nostro spogliatoio di pallavolisti si parla anche di calcio e ci chiediamo: come è mai possibile che Dida, dopo la stagione spettacolare dello scorso anno, sia caduto in un tunnel così buio?
E’ palesemente un problema mentale, si vede, ma non si capisce come mai abbia tutte quei momenti di vuoto che lo scorso anno invece lo rendevano il moglior portiere del mondo. Mi piacerebbe aiutarlo a risolvere (o almeno a provarci) i suoi problemi sul campo. E se devo dire la verità mi piacerebbe anche fare una chiacchierata con Adriano, anche lui più o meno è nella stessa situazione…
Qui ti parlo da tifoso milanista: martedì c’è la partita con il Barcellona, dai fai una telefonata a Ancelotti e risolvete ste paure, oltre a far contento lui fareste contenti molti molti tifosi fedeli…
Dai, ci aggiorniamo, fammi sapere… Tanto nel caso ci vedremo sabato all’Emotional, sono CARICO!!!
A prestio.
SERGIO.