Ho sempre sostenuto che la vera amicizia si manifesti soprattutto nei momenti di difficoltà e di crisi. Non riesco a sopportare le persone abituate a salire sul carro dei vincitori, pronti a sorridere e a “fare gli amici” fintanto che il vento tira in poppa. Non sopporto il modo meschino e pusillanime con cui riescono a ridiscendere dallo stesso carro qualora questo non godesse più della sua buona stella.
Viceversa, ho sempre apprezzato coloro i quali si sono dimostrati fedeli ai propri amici a prescindere dal momento. Per questo motivo ho sempre tenuto personalmente questo tipo di condotta. Preferisco farmi sentire vicino nei momenti difficili piuttosto che in quelli positivi. Forse sbaglio, ma è un mio modo di dimostrare lealtà ed amicizia. Da chè mi ricordi, sono sempre stato così.
Scrivo di ciò, perchè oggi ho avuto la sensazione di aver contravvenuto a questo principio. Oggi avrei voluto essere in Sardegna a trovare un amico che sta passando un momento di grande difficoltà personale. Una sfida in cui in gioco c’è la vita, di quelle che non puoi permetterti di perdere.
Avrei dovuto andare da lui già a luglio ma…gli impegni non me l’hanno permesso. Poi ci ho provato ad agosto ma alla fine…non sono riuscito ad organizzarmi.
Oggi ci siamo sentiti al telefono e, credetemi, sentirlo carico e pieno di energia, come di solito lui è, mi ha riempito di pura gioia, ma io non ero là con lui.
Impegni importanti, riunioni, lavoro, famiglia… motivi sacrosanti per non riuscire a raggiungerlo. Sta di fatto che io non ero là, e non ci sono stato nemmeno prima, quando, forse, era il momento di fare qualcosa e dimostrare la vera amicizia.
Condivido con voi questo momento di cui non mi sento un granchè fiero, ma d’altronde non mi piace nascondermi. La cosa più importante ovviamente è che lui stia bene e ritorni alla sua vita di sempre, più entusiasta che mai, e conoscendolo sono pronto a scommetterci sopra. Per quanto riguarda me…imparo una lezione e mi impegno a metterla a frutto.
