L’altra settimana ho iniziato a fare coaching con la squadra reggiana di baseball (A2) prossima a giocarsi al meglio delle 5 partite la finale dei play off per la promozione in serie A1.
In tutti questi anni di attività non mi ero mai cimentato prima con questa specialità sportiva. Bene, mi piace l’idea di aver lavorato un po’ in tutti gli sport. Vediamo… mmm… ho fatto coaching nel calcio, basket, pallavolo, pallamano, tennis, golf, equitazione, motociclismo, automobilismo, sci, salto in alto, triathlon, judo, box ed ora anche baseball.
La cosa che mi fa impazzire è che nonostante le evidenti differenze tra una disciplina e l’altra, le cose che alla fine fanno la differenza sono sempre le stesse ed attengono alla sfera psicologica ed emozionale. Siamo prima di tutto esseri umani e poi siamo calciatori, tennisti, manager ecc.
Il primo incontro è stato sul potere del focus e dell’anticipazione mentale.
Il risultato è stato positivo direi. Le prime due gare – in trasferta – contro l’Avigliana sono state entrambe vinte con ottimo margine di punti.
Il secondo appuntamento è stato sull’atteggiamento mentale vincente e sugli ancoraggi.
Oggi pomeriggio alle 15,30 vado a vedere gara 3, a Reggio Emilia. Ci basta ancora una vittoria per la promozione.
Incrocio le dita e mi godo la partita.
Ciao Livio,
ti seguo spesso anche se non sono mai intervenuto nel tuo blog.
Ti faccio i complimenti per la tua attività dove traspare una grande passione per lo sport. La stessa che ho anche io!
Alessandro
Ciao Livio, grandi complimenti per il tuo modo di lavorare!
Da quello che ho imparato leggendoti, ho capito che mio figlio, 15 anni-campioncino di basket, ha bisogno di integrare il suo allenamento fisico con quello mentale.
Il suo problema è di non essere incisivo ed aggressivo, mentre è un ottimo difensore, sportivo moralmente modello. Come gli si insegna ad attaccare il canestro? Come fare di lui un attaccante, oltre che un difensore? Quale leva motivazionale?
Livio, viviamo a Lecce, altrimenti sarei già abbonata ai tuoi corsi! Grazie, a nome di tutti gli sportivi!
Ciao,
non credo che si tratti di leve motivazionali. Forse è una questione di abilità (esercizio) e di convinzioni. Forse ha bisogno di convincersi che può diventare anche un bravo attaccante. Per fare questo suggerisco di intensificare gli allenamenti in attacco, e di cominciare a pensare a se stesso come fosse un bravo attaccante. Visualizzare se stesso andare a canestro e fare punti su punti.
Insomma un bel mix tra allenamento reale in campo e allenamento virtuale nella propria mente
Grazie, maestro, conciso e prezioso. Come sempre.
molto interessante chissa se si puo” diventare coach life con specializzazione nel cashmere o nella moda visto che da trenta anni produco una linea di maglieria di cashmere ? grazie a presto