Il miracolo di Monique van der Vorst. Se Bruno Vespa ne parla a “Porta a Porta” lo nomino coach ad honorem.

Mi avrai sentito mille volte criticare in maniera decisa il sistema mediatico dell’informazione. Beh, questa è la milleunesima!

Ci bombardano con notizie dramatiche e orribili a cui fanno seguito approfondimenti al limite dell’ossessione. Chi non conosce la famiglia Franzoni, la povera Sara Scazzi o la piccola Yara. Non dico che non debba essere veicolata la notizia, ma non mi do pace sul gran baccano che si continua a fare nei mesi che seguono l’accaduto. L’unico vero motivo è sfruttare la curiosità macabra della gente per fare audience, mascherando il tutto sottoforma di informazione doverosa.

Ora, ho appena finito di leggere una notizia sul sito del Corriere della Sera. Una di quelle notizie che fanno alzare lo sguardo al cielo per cercare il Signore e sorridergli.

Il miracolo di Monique. Una ragazza che a tredici anni, dopo un’operazione all’anca, perde la sensibilità a entrambe le gambe. Si rassegna all’idea dell’invalidità ma non all’idea di subire il destino. Sogna di diventare un’atleta e lo diventa vincendo per due volte la medaglia d’argento alle Paraolimpiadi a bordo della sua Handbike. Per capire bene lo spirito del carattere di Monique basti pensare che nel 2009 corse e vinse la gara Ironman a Kona (Havaii) nella Physically Challenged division. Ha nuotato per 3,9 km, corso in handbike per 180 km e finito con una maratona di 42 km su una speciale carrozzina, tutto ciò in 11h 10m 14s.

Forse ti chiederai perchè non vengano diffuse queste notizie… anch’io me lo chiedo. Ma non è tutto.

C’è un seguito alla storia di Monique, con un’evoluzione a dir poco miracolosa.

Durante un allenamento, un ciclista la travolge nella sua handbike procurandole una caduta violentissima. Sembrerebbe un accanimento del destino, ma non è affatto così. Le conseguenze di quell’incidenze sono incredibili e inspiegabili dai medici. Poco alla volta ritrova sensibilità alle gambe e, sebbene possa sembrare impossibile, ritorna a camminare abbandonando definitivamente la sedia a rotelle che l’aveva accompagnata per oltre dieci anni.

Sento i brividi mentre scrivo queste parole. Sento il tocco di Dio (o chiamalo come vuoi) in quanto è accaduto a Monique. I miracoli esistono.

Ora sono qui, in attesa di un bell’approfondimento di Bruno Vespa sul caso della bella Monique, miracolata dal signore.

Dici che dovrò aspettare un bel po’????