Ancora doping?

Il calcio italiano dopo il pieno del mondiale si sta leccando le ferite (assai attenuate) dell’annuciato tzunami (che poi si e’ verificato essere un’onda buona per chi sa surfare) e si prepara alla nuova stagione. Oggi leggo la Gazza e mi imbatto in un articolo sul Pippo nazionale, che questa volta di cognome fa Inzaghi e non Baudo. Dice di essere pronto per ricominciare e che il Milan quest’anno puo’ fare incetta di titoli. Ce la puo’ fare perche’ il Milan e’ una squadra unita, coesa con la fame giusta. Come in Germania abbiamo dimostrato che con la forza del gruppo si puo’ vincere un mondiale, dice Inzaghi, lo stesso puo’ fare il Milan. Beh, tutto sommato sono d’accordo con lui e mi rallegra molto che giocatori “con la testa” come reputo essere il buon Inzaghi, sottolineino quanto la forza della “squadra” possa fare la differenza, a volte anche piu’ del talento.

Ma la notizia piu’ eclatante della giornata e’ ancora una volta legata al doping. Avete letto?
L’ennesimo campionissimo, codetentore dell’attuale record dei 100m, beccato a doparsi (ancora da dimostrare!!).
E poi ancora le dichiarazioni di ex professionisti del ciclismo che rivelano come si arriva a doparsi per essere competitivi, e i metodi piu’ creativi per eludere i controlli.
Ma come mai leggendo non mi sono scandalizzato piu’ di tanto?
Perche’ avevo la sensazione di sapere gia’ quelle cose?
Credo che la maggior parte dei lettori della Gazza le sapessero gia’, e il motivo e’ che quasi tutti i ciclisti per essere competitivi usano “qualcosa”, e non solo loro.
Non compete a me e non saprei nemmeno come fare, ma spero davvero che coloro i quali hanno potere decisionale si impegnino definitivamente per risolvere la questione.
Dal mio punto di vista voglio perfezionare le tecniche di coaching a tal punto da riuscire a far usare agli atleti la loro mente come fosse un vero e proprio doping naturale. Al limite della capacita’ e del talento individuale ma non nocivo ed antisportivo.
Naturale.
Naturale ed efficace.