Ringrazio [url=http://www.liviosgarbi.com/blog/articolo/181/#comment413]Gianni[/url] x la risposta che avrei voluto scrivere io. Condivido totalmente quello che ha scritto.
Personalmente ho avuto occasione di lavorare più volte in collaborazione con psicologi e medici. Credo profondamente che sia possibile ed efficace al tempo stesso la sinergia tra competenze ed approcci diversi.
In questi anni di lavoro intenso, ho riscontrato che il terreno di “scontro” sicuramente non è la terapia rivolta a coloro che soffrono di patologie e disagi clinici sia mentali che comportamentali (campo di assoluta competenza dei terapeuti), e nemmeno i corsi di formazione specifici sulla vendita, il time management, il teambuilding e/o la comunicazione (campo di competenza dei formatori in genere). I problemi insorgono soprattutto quando si parla di benessere, vivere meglio, crescita personale, gestione delle emozioni, risorse personali, motivazione, allenamento mentale per lo sport, ecc. Cioè, quegli argomenti in cui si parla genericamente di utilizzo migliore della propria mente e delle proprie risorse.
Penso che sia giusto che la terapia la facciano i terapeuti, ma mi sembra esagerato che solo uno psicologo possa “parlare di mente e psicologia”. Un insegnante a scuola, un maestro di tennis, o comunque un qualsiasi educatore, influenza (consapevolmente o meno) la mente e la psicologia dei propri allievi, ma non per questo è da condannare. Piuttosto preoccupiamoci che lo sappiano fare bene.
Proprio recentemente, ad un caro amico al quale pochi mesi fa hanno riscontrato un allarmante problema di salute, gli è stato detto dall’equipe medica che lo sta curando, che parte dei suoi problemi possono essere stati determinati ed aggravati dallo stress e dai suoi stessi pensieri. Per questo motivo mi ha chiesto di fare del lavoro di coaching per imparare ad usare i propri pensieri ed il proprio atteggiamento mentale allo scopo di agevolare ed accelerare l’effetto delle cure e dare inizio ad un vero e proprio processo di guarigione.
Riporto questo esempio perchè l’equipe medica in questione sta valutando l’ipotesi di lavorare in collaborazione. La terapia farmacologica sarà guidata dai medici, io mi occuperò di aiutare il mio amico a rinforzare le proprie convinzioni circa la guarigione, a rilassarsi di più, ad avere un approccio più “filosofico” verso i problemi, ecc.
Non vi sembra ragionevole come cosa?
Ciao,
innanzi tutto vorrei ringraziare tutti per le risposte che mi avete dato, le ho lette con grande interesse. In realtà ho già iniziato il percorso verso la conoscenza di diversi strumenti da un pò di tempo: da una parte tramite l’università studiando psicologia, dall’altra ho già fatto qualche corso tipo élite ed emotional wellness più altri corsi "meno impegnativi". Posso quindi dire di essere sulla strada giusta. Penso che da ora più che mai uno dei miei grandi obiettivi sarà di, se non eliminare, quanto meno assottigliare questo astio e permettere una serena e pacifica collaborazione tra le parti.
Penso che l’integrazione di diversi approcci e anche di campi di conoscenza in generale (psicologia e medicina come diceva livio) potrebbe realmente cambiare la percezione delle cose e soprattutto i risultati.
Sicuramente allora ci incontreremo ancora tante volte!
Ciao a tutti e a presto!
Scusate ho dimenticato di scrivere il nome…ero sempre Silvia…
ma tu sei proprio scemo…………………….ma che lavoro fai??????
ma non vedi che stai sprecando quel poco di cervello che hai…….(…)…………………..anzi (…)!
Io sono nicola rizzo e da tre mesi sono laureato in ingegneria nucleare e sono sempre più convinto che tu sei (…).Sei un (…)sgarbi……………….dovresti chiudere questo blog (…)……………chiudilo! e per chi mi vuole inzultare lo faccia direttamente a me. Il collegamento cola.rizzo@ tiscali.it
anzi (…) chiamatemi al numero 3299493926…………anche tu livio sgarbi (…).Personal coach (…).
sempre da rizzo maledetti (…)……………anche tu livio……….dai, dai chiamami se hai le palle livio. Dai livio,e andiamo chiamai.