Voglio fare una sorta di esperimento.
Vi riporto la sintassi della sessione di coaching individuale che ho fatto con i giocatori della squadra. Si tratta di un esperimento perchè so già in anticipo che per qualcuno potrebbe risultare difficilmente comprensibile, ma non avendone la certezza ho deciso di scriverla comunque. Sono curioso di sapere se, da un lato siete voi in grado di comprenderne i passaggi (anche se non siete addetti ai lavori), e dall’altro se sono io in grado di esemplificare un qualcosa che forse tanto semplice non è.
Datemi un feedback, anche perchè si tratta di un esercizio che potrebbe essere utilizzato da chiunque lo voglia e se la cosa funziona potremo ripeterlo con altri nuovi esercizi.
Cercherò di schematizzare il più possibile i vari passaggi per favorire la comprensione del lavoro.
1- Immaginare a terra, davanti a sè un cerchio. E’ il cerchio dello “stato di grazia”. E’ fondamentale presentarlo con un linguaggio appropriato ricco di presupposti potenzianti, uno dei quali deve presupporre appunto il fatto che all’interno del cerchio il soggetto proverà uno stato interiore di estrema forza e sicurezza.
2- Chiedere al soggetto di tornare con la mente, ad un momento nella vita in cui ha provato lo stato di grazia. Per stato di grazia intendo una condizione psico fisica di assoluta forza e certezza durante il quale ci si sente al meglio di se stessi. In questo caso è imortante che il soggetto sia dissociato emozionalmente dallo stato di grazia, nel senso che non deve provare l’emozione in questione, deve solo ricordarsi il momento. Anche qui è fondamentale il linguaggio: anticipate il fatto che l’emozione verrà provata solo all’interno del cerchio.
3- Chiedere al soggetto di fare un passo avanti per entrare dentro al cerchio. Una volta fatto, potrà/dovrà associarsi all’emozione aiutandosi con la fisiologia e ancorando ripetutamente l’emozione (ad esempio al pugno di una mano). L’emozione va ancorata almeno tre volte ad intensità sempre maggiori.
4- Fare uscire e rientrare ripetutamente il soggetto dal cerchio, dissociandosi emozionalmente ogni volta che esce e ripristinando lo stato di grazia ogni volta che vi rientra. Questa operazione di condizionamento (entrare e uscire dal cerchio) va ripetuta per almeno tre volte.
5- Da fuori del cerchio, chiedere al soggetto di immaginare, dentro il cerchio, lo svolgimento ideale della partita che dovrà disputare. E’ opportuno che la persona si visualizzi, come se si vedesse dall’alto, fare ciò che desidererebbe fare realmente durante la partita.
6- Fare entrare la persona nel cerchio accendendo l’àncora e diventando il protagonista delle immagini di cui sopra. A questo punto il soggetto si trova in stato di grazia e sta immaginando (associato) se stesso mentre gioca la partita al meglio delle proprie possibilità. In questa fase è fondamentale, mentre il soggetto sta visualizzando, sottolineare con un linguaggio adeguato i vari passaggi, creando àncore auditive e inviando messaggi all’inconscio.
Suggerisco a tutti di provare questo esercizio su di sè, in situazioni che possono paragonarsi alla vigilia di una partita importante, ad esempio un esame all’università, un colloquio di lavoro importante o comunque qualsiasi obiettivo a breve termine per il quale vi state impegnando.
Chiaro e forte!
Leo
Si Livio, è un esercizio che io ho provato e funziona! Come tecnica di PNL di solito io uso anche il colore visualizzando il cerchio di un colore che a me piace e nel momento dello stato di grazia associo anche una canzone utile per una carica emozionale.
P.S. Il tuo blog è molto interessante e lo leggo molto volentieri! Complimenti Livio!
Sì Nicola, le tue sono aggiunte ulteriori che possono rendere ancora più efficace l’esercizio, in quanto coinvolgono ed ancorano un ulteriore stimolo visivo ed uno auditivo.. Grande!
Io sono in stato di grazia solo quando sono incazzato nero…