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In oltre trent’anni di carriera come Mental Coach e formatore, c’è una cosa che ha sempre avuto la priorità nel mio modo di lavorare: la cura della relazione con il cliente.

Nel mio Master in Coaching lo spieghiamo bene, la relazione con il cliente (che in gergo tecnico chiamiamo “coachee”) per me ha la priorità e si basa su due ambiti che vanno di pari passo e nella stessa direzione: quello dell’ambito professionale e quello dell’ambito personale.

Ciò che conta è che il cliente apprezzi non solo l’aspetto lavorativo, ma anche per quello che vede e percepisce del coach come persona. Deve apprezzarlo per ciò che fa e ciò che è.

Mi segui?

 

Vediamo questi ambiti nello specifico. (Leggi anche La Regola del Successo)

Dal lato professionale, l’apprezzamento del valore avviene quando la persona ritiene che quel coach sia preparato e competente.

In sostanza, il cliente si fida di lui/lei perché percepisce che è la persona giusta che può aiutarlo con una determinata problematica.

Attraverso i risultati che vede e sente dire dagli altri e anche attraverso i miglioramenti che raggiunge lui stesso, di volta in volta, grazie alle sessioni.

Poi ovviamente il coachee nota anche la puntualità e l’interesse sincero nei suoi confronti, parte altrettanto importante.

L’altro ambito, invece, quello personale, ha a che vedere con l’onestà, la coerenza, l’essere limpido e sincero.

In conclusione, nella mia visione, per costruire fiducia e fidelizzazione con il cliente è necessario Essere e Fare il professionista che noi stessi stimiamo.

Sii onesto, corretto e limpido: ripagherà.

Buon lavoro.

 

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Livio

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