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Coaching

Coaching estivo: riflessioni in spiaggia.

By Luglio 26, 20107 Comments

I bimbi in spiaggia si trasformano tutti in ingegneri edili. Costruiscono edifici – con particolare predilizione per castelli – strade, ponti e… buche.
Non so perchè ma appena entrano in possesso di una palettina cominciano a scavare come dei forsennati. Obiettivo? nessuno in particolare, solo scavare.

Oggi pomeriggio mia figlia Alice mi ha chiesto insistentemente di aiutarla a scavare una buca.

Le ho chiesto:
“perchè? cosa ne vuoi fare?”
“nulla, poi voglio riempirla di nuovo, ma ci metto della sabbia asciutta”

Lì per lì non le diedi particolare attenzione, ma quella risposta funzionò come un ultimo tassello di un puzzle nel mio inconscio.

Pochi minuti prima avevo appena terminato di leggere un libro molto interessante dal titolo “Il segreto dell’Essenza” di Carlotta Brucco. Tra le tante cose interessanti mi risuonò una frase in apparenza semplice: “il dolore scava dentro“. Vero, ci scava dentro, crea un vuoto.

Più scava e più vuoto crea, e questa è una causa di infelicità ulteriore.

Quando l’Alice mi disse di voler riempire la buca con della sabbia asciutta al posto di quella umida e bagnata che ne aveva estratto, chiusi il cerchio.

Il dolore scavando crea spazio per la gioia e per la felicità. Più scava e maggiore è la possibilità di accoglienza dentro di noi. Maggiore è il dolore, maggiore è la potenzialità di accogliere felicità.

La questione è che affinchè ciò avvenga, bisogna essere disposti ad accogliere la gioia. Sforzarsi a non chiudersi in se stessi e nel proprio dolore ma viverlo (il dolore) nella consapevolezza che ci sarà posto per una gioia altrettanto profonda.

Livio

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  • isania ha detto:

    Grande Alice!

    Una semplice citazione, dopo quello che giustamentehai scritto:

    “La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera.” Gibran

  • Rolando ha detto:

    Personalmente credo che l’obiettivo di Alice non era solamente quello di scavare!
    Scavare era un mezzo, un’azione per sentirsi in un certo modo: divertirsi.
    Quindi l’obiettivo profondo profondo era essere felice, serena, gioiosa, etc etc…

    Ma come sai benissimo tu Livio, meglio di tanti altri, è solo un fatto di focalizzazione.
    Tu pensavi alla buca, lei a come la faceva sentire farla!!!!
    😉

  • giovanna isabella ha detto:

    Bellissimo !!!!

    E’ vero , Livio !!!
    I nostri figli ci insegnano sempre moooolto !!!
    Sia mentre li osserviamo , sia mentre li ascoltiamo … e anche quando decidono di non parlare , se riusciamo ad “ascoltare ” il loro silenzio …
    …quanti pezzi di puzzle ho potuto posizionare anche io grazie a Fra!!! Incominciando dal momento in cui l’ho partorito anzi , ancora prima di averlo partorito, ogni volta che lo sentivo muoversi o ogni volta che aveva il singhiozzo perchè beveva troppo liquido amniotico 🙂 <3 !!!
    Grazie Alice !
    Grazie Francesco !
    E soprattutto , Grazie Signore che hai voluto farci il Dono dei figli !!!
    … E grazie anche a te , Livio
    per la tua scelta di condividere con noi tutto questo !
    L’IMPORTANZA DELLA CONDIVISIONE !

    Buone vacanze a te e alla tua famiglia :-)))

  • giovanna isabella ha detto:

    P.S. :
    Livio , ma non è Carlotta Brucco ? 😉

    ciaoooo 🙂

  • Fish ha detto:

    E comunque tutto questo ci ricorda l’eterno tema della caducità della vita … 😉

    Saluti balneari e sabbiosi!

    Fish

  • giovanna isabella ha detto:

    A me ricorda Giovanni 16 , 20 – 24
    😉

  • matteo mel ha detto:

    articolo filosofico!!!!!! bravo livio…sempre attento a divulgare le più sottili sfumature della vita!

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