“Nei momenti difficili è importante guardare chi reagisce” spiega Livio Sgarbi. “Scopriremo che l’atteggiamento mentale giusto può davvero aiutare chiunque, compresi i giovani che stentano a trovare lavoro”
Molto spesso chi perde il lavoro si crogiola in una spirale di difficoltà. Intorno a sé percepisce esclusivamente informazioni negative, si concentra di fatto solo sugli aspetti relativi alla crisi, sia generali che personali. “È qui che deve entrare in gioco l’atteggiamento mentale giusto” dice Livio Sgarbi – personal coach e presidente di Ekis Peak Performance Training – sfogliando i giornali che parlano di recessioni economiche, disoccupazione e giovani che faticano a trovare un loro posto nella società.
Da una parte ci sono i dati. Secondo l’Istat, in Italia un giovane su tre è senza lavoro. Dall’altra ci siamo tutti noi, con le nostre storie, le difficoltà, le reti di protezione a corrente alternata. È possibile continuare a credere nei propri obiettivi, specie in momenti come questi, dove il contesto sembra effettivamente in salita?
Le difficoltà ci sono, inutile negarlo. Quando il mondo che ti circonda ti dice ‘picche’, cioè va controcorrente, o quanto meno contro la direzione verso la quale tu vuoi andare, non è facile restare in piedi. Allargo un po’ il concetto usando la metafora della barca a vela. Quando il vento ti soffia contro è più difficile andare in una direzione, rispetto a quando si veleggia al lasco, ovvero con il cosidetto ‘vento in poppa’. Ma questo non significa che una persona che sa andare in barca a vela non riesca a giungere ugualmente al suo punto d’arrivo.
Questo vale per chiunque, non solo per i giovani. Ma quando il contesto intorno a noi sembra essere veramente critico, è ovvio che ne rimaniamo influenzati…
È vero, non possiamo evitare di percepire l’ambiente intorno a noi. E spesso ne siamo coinvolti. Ma ciò che fa la differenza, ciò che poi realmente crea il risultato che andremo a ottenere, non è tanto quello che accade attorno a noi, ma è l’interpretazione che ne facciamo dentro la nostra mente. In sostanza, è il modo in cui poi andiamo a strutturare il pensiero rispetto a quello che è successo.
Come fa un giovane che fatica a trovare lavoro a non farsi trascinare dall’ambiente?
È chiaro che se una persona si lascia sopraffare dai pensieri distruttivi, e dalle negatività che si leggono e si ascoltano, sarà portato a pensare che anche a lui le cose andranno male. Per questo non serve confrontarsi con amici e conoscenti che hanno provato la nostra stessa avventura e sono stati rimbalzati al mittente. In questi casi – lo dico per esperienza – chi è veramente motivato a raggiungere un obiettivo, se lavora per cambiare la rappresentazione interna, ovvero la strutturazione mentale che noi facciamo di quello che sta accadendo attorno a noi, riuscirà a uscire fuori dalle secche.
Ci stai dicendo che è necessario cercare di prendere tutti gli spunti positivi, anche da un ambiente critico, e riuscire a portarli a nostro vantaggio?
Sì, è così. Senza per questo negare che ognuno parte da contesti diversi: c’è chi può contare su un maggiore appoggio, chi minore. Ma se noi osserviamo in maniera più approfondita la storia delle persone che sono riuscite nei loro intenti, che hanno realizzato i propri obiettivi, i propri sogni – se analizziamo di fatto le ragioni e le cause del loro successo – scopriremo dei fattori in comune. Per prima cosa, che nei momenti di grande difficoltà queste persone riescono spesso a concentrarsi su esempi positivi. Guardano dalla parte di chi ce l’ha fatta, e si rifiutano di ascoltare i racconti dei fallimenti.
Ma gli appoggi, gli aiuti economici, le basi culturali sono importanti?
Sì, lo sono, è sempre meglio disporne che non avere nulla da cui ripartire. Ma coloro che si rialzano hanno alla base qualcos’altro. Intendo l’atteggiamento mentale di cui parlavo prima, la determinazione, la focalizzazione verso il proprio sogno, la fiducia che il futuro non è un nemico, ma un alleato. È questo che ti fa agire fino a quando l’arbitro non fischia la fine.
Chi si sente nei guai penserà che non è facile predisporsi in questo modo…
So che quello che dico è facilmente criticabile, o quanto meno è difficile da poter accettare, soprattutto da chi sta vivendo un momento di grande difficoltà… Ma sono certo che se una persona ha perso un lavoro e passa le sue giornate a lamentarsi e ad ascoltare tutte le notizie sulla crisi, non riuscirà a combinare un bel nulla perché i suoi comportamenti si uniformeranno a quella realtà interiore. Cerchiamoci esempi di gente che ha reagito nonostante le difficoltà: scopriremo il modo di trovare anche noi quegli appigli che comunque ci sono, anche in situazioni complicate.
Un buono spunto in tal senso viene da Torino, città che conosci molto bene. Nel 2010 è stata designata ‘Capitale dei giovani’ con iniziative rivolte a ragazzi che provengono da tutta Europa. È un laboratorio per condividere idee, talenti, creatività ed elaborare progetti imprenditoriali.
Ottimo esempio! È vero infatti che anche in momenti come questi, ci sono comunque segnali positivi, persone che hanno voglia di impegnarsi, di cambiare le cose e di migliorarsi. Basta cercare, e seguire la scia giusta per noi. In periodi difficili, il confronto è fondamentale. Intanto perché ti fa capire che non sei solo, che altri – anche in situazioni peggiori delle tue – si stanno muovendo e ottenendo qualcosa.
In questo caso, ci si raffronta con mentalità più aperte, anche dal punto di vista del dialogo con le istituzioni.
E questo è positivo. Pensiamo a quanti stimoli possono arrivare da ragazzi tedeschi, inglesi, olandesi, più abituati di noi a darsi da fare senza l’appoggio delle famiglie… Se in Francia stanno facendo bene su un determinato progetto, perché non prendere spunto da loro? Sarà duro dirlo, ma se vogliamo esprimerci al meglio dovremo imparare dall’eccellenza e non dalla mediocrità.
Ciao Livio
Ciao Ale
Più rifletto su quello che avete scritto e più mi rendo conto di quanto sia indispensabile che ognuno di noi abbia ben chiara nella mente quale sia la sua mission , lo scopo della propria vita .
E’ importantissimo avere a disposizione delle eccellenze da poter modellare ; ed è altrettanto importante avere ben chiaro il dove si vuole arrivare , per non correre il rischio di indirizzare tutte le nostre energie in qualcosa che non porti a nulla di concreto o , peggio ancora , a qualcosa che non ci renda persone felici e realizzate.
Mi rendo conto che molti giovani non hanno la più pallida idea di quello che ” vogliono fare da grandi ” .
E conosco tanti adulti che ancora non lo hanno scoperto … ( io stessa , prima di frequentare l’EXCELLENCE COACHING , ero una di loro )
Quindi ritengo che sia fondamentale , di primaria importanza , avere un obbiettivo ben preciso anzi , una Meta ; in modo da puntare diritto verso di essa ed avere così la certezza fare il meglio per noi e per il nostro prossimo .
Mentre scrivo mi è venuta alla mente un’ immagine : I ragazzi che, all’esame di Maturità , frequentano un corso tipo EXCELLENCE … sarebbe la soluzione di tutti i problemi !
Penso che tutto sia possibile … basta crederci !
Io voglio credere che il futuro possa riservare alla nuova generazione un’opportunità così fondamentale !!!
Il mio motto è : credere per vedere … e se riesci a vederlo lo hai già creato … quindi … 😉
Buona Vita 🙂
Questo articolo dovrebbe diventare una parte della costituzione della repubblica italiana: l’unica via praticabile è prendere esempio dall’eccellenza, da chi ci riesce, scoprire come ha fatto, e copiarlo.
Mi allargo un altro po rispetto all’articolo, dato che il tema mi è molto caro: non solo “se lavora per cambiare la rappresentazione interna, ovvero la strutturazione mentale che noi facciamo di quello che sta accadendo attorno a noi, riuscirà a uscire fuori dalle secche.” (cito) non dimentichiamoci anche che cambiando strutturazione mentale SI CAMBIA PIAN PIANO ANCHE IL MONDO, ovvero la sorgente della crisi stessa. E’ li che bisogna arrivare. A tutta una serie di NUOVE STRUTTURE MENTALI COMUNI ad un numero sempre piu’ alto di persone appassionate, ottimiste e creative.
E’ cosi che mi immagino il nuovo mondo, del quale mi onoro di essere pioniera. 🙂
Questo articolo potrebbe essere la miccia per far esplodere un intero portale sul web dove i giovani che dicono “ce l’ho fatta” raccontano le loro esperienze e vengono letti da quelli che per qualche motivo dicono “non riesco a farcela”. Ottimo spunto!!!
sono daccordissimo sul fatto che potrebbe essere una vera miccia, come dice danilo.