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Coaching

Impossible is nothing

By Maggio 22, 20075 Comments

Cosa distingue l’impossibile dal possibile?
Si tratta di fattori oggettivi, misurabili e scientificamente comprensibili o si tratta di condizionamento mentale?
Cosa ne pensate?
E’ maggiore l’influenza ed il condizionamento dell’ambiente in cui viviamo o l’influenza dei nostri stessi pensieri?

Credo che molto spesso si abusi oltremodo del termine impossibile. Per i più, impossibile è qualsiasi cosa che non hanno mai visto realizzare prima nella loro vita, ma credo che questo non rappresenti una certezza del fatto che non si realizzerà in un futuro.
Nella storia dell’evoluzione umana tante cose reputate impossibili si sono realizzate grazie a persone che hanno avuto il coraggio di mettere in dubbio ciò che rappresentava una certezza assoluta. In questi casi la convinzione personale è stata più forte dei limiti oggettivi, tuttavia non è sufficiente credere in qualcosa affinchè questa si realizzi. Lo sappiamo tutti. Tutti noi abbiamo esperienza di cose in cui abbiamo creduto e per le quali ci siamo anche impegnati ma che non sono andate in porto. La questione è che la determinazione, la convinzione e la tenacia rappresentano una condizione necessaria ma non sufficiente.
Ogni sacrosanto giorno, nel mondo, c’è qualcuno che sperimenta cosa significhi la differenza tra possibile ed impossibile, nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore.

La vita mi sta insegnando che il primo grande limite che ogni giorno devo superare per non soccombere di fronte alle difficoltà (o impossibilità!?) della vita, è rappresentato dai miei stessi pensieri; dalle mie convinzioni; da ciò che credo possibile e ciò che credo impossibile.
Analogamente, il primo passo verso il successo di una qualsiasi impresa è ritenerla possibile. Lo so, questa è la parte più difficile, soprattutto quando la gente intorno a te continua a ripeterti che non puoi farcela, e magari le tue esperienze in merito in passato non sono state positive. E’ qui che si gioca la partita. Quando tutto e tutti battezzano come “impossibile” quel che vuoi fare. E’ qui che si gioca la partita più importante.
Mi piace pensare che l’anima che è dentro di noi abbia potere illimitato, che sia in grado di darci risorse incredibili, ma solo se abbiamo fiducia in noi stessi.

Da un pò di tempo a questa parte una nota marca di abbigliamento sportivo si è fatta portatrice di un messaggio che amo particolarmente: impossible is nothing,l’impossibile non esiste!
Commerciale, direte voi. Forse, ma a me piace da matti e mi piacciono [url=http://www.adidas.com/campaigns/iin/content/brand.asp?adidas_cc=it]le testimonianze degli atleti che hanno trasformato l’impossibile in realtà[/url].
Vi riporto un pezzo della testimonianza di Jeremy Wariner, sprinter nei 400m medaglia d’oro olimpica:
quando appenderò le scarpe al chiodo non voglio smettere di correre. Voglio rimanere sempre in movimento e se qualcuno mi chiederà “perchè corri?” io gli risponderò “e tu perchè ti sei fermato?”

[size=16][color=blu]E tu? stai correndo?[/color][/size]
Livio

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Join the discussion 5 Comments

  • Anonimo ha detto:

    …penso che ammettere l’impossibilità di "correre" non sia sempre mancanza d’iniziativa, coraggio o amor proprio…credo piuttosto a un abbassamento di energie…per varie cause, fisiche e psicologiche, la nostra elettricità ci abbandona, e non riusciamo così a scavalcare il muretto del nostro background di esperienza.
    A volte basta un piccolo input (…dammi un LA…!!), ma piccolo piccolo, una scintilla, e la corrente riparte; penso a quando ci si sente felici, fisicamente in forma, innamorati…la fantasia e l’iniziativa rotolano a capofitto..
    Anch’io penso che niente sia impossibile…forse difficile…e la difficoltà spaventa questo mondo attuale…la difficoltà stanca. Ecco perchè penso alle energie…in questa società che si stanca subito….

  • Andrea Rinaldini ha detto:

    "Mi piace pensare che l’anima che è dentro di noi abbia potere illimitato, che sia in grado di darci risorse incredibili, ma solo se abbiamo fiducia in noi stessi".
    Su queste parole si leva un pensiero in me che vorrei condividere… avere fiducia in se stessi è solo il primo passo, per molti richiede sforzi e il superamento di barriere, di sabotaggi inconsci (e sono d’accordo che non sia proprio così semplice e scontato…) eppure questo resta solo lo strato superficiale del CREDERE…
    Parto da un presupposto io: in quanto anime il nostro potenziale è divino, quindi infinito, eppure esso è e resta sigillato. Cosa lo sigilla? Possiamo noi rompere il sigillo? In verità non ci è concesso. Ma il buon Dio può darci il suo placet se vede in noi quell’ardore, quella volontà, quell’amore a superare quel limite e a farci accedere ad ulteriori energie, ulteriori aiuti, risorse… Attenzione però, poiché se Dio ci consente questo salto non è per premiarci, o alimentare un nostro successo o arricchimento personale ma per responsabilizzarci, per riavvicinarci alla nostra Origine, vera essenza e sostanza.
    Poiché avendo più risorse possiamo operare maggiormente, possiamo maggiormente condividere e soccorrere il prossimo. Nulla per noi, tutto per gli altri. Il fine ultimo, il fine vero è questo.
    E a noi chi ci pensa? La stessa Potenza che fa battere il nostro cuore e che non ci farà mai mancare il necessario (il superfluo e ognuno ne ha non conta).
    Queste energie vanno continuamente scambiate, donate, ogni giorno un passo verso questa meta consente a questa potenza di mantenersi viva. Se si esaurisse allora chiediamoci veramente che cosa stiamo trattenendo, di chi ci stiamo dimenticando… Le energie che riceviamo e che prontamente non doniamo marciscono nella nostra tasca, restano inutilizzate.
    Donare e dimenticare, donare e imporsi un miglioramento ulteriore, uno sgrossamento della nostra vanità, orgogliosità, permalosità indi rivolgersi a Colui che solo può alimentarci ringraziandoLo.
    Allora sì… allora si può varcare quel limite ed entrare in un pensiero rinnovatore e plasmatore… un pensiero più fraterno, più umile e operante… e avvicinandosi alla Volontà del Creatore anche la realtà apparentemente immutabile cessa di essere una porta chiusa e finalmente essa si apre per guidarci in situazioni, luoghi, e stati d’animo ove ci si può e si può essere tramiti di un positivo e necessario rinnovamento…

  • le scarpette calcio sono di buon prezzo però dimenticare, donare e imporsicontinuamente un miglioramento ulteriore, uno sgrossamento della nostra vanità,

  • Andrew Armijo ha detto:

    Thanks for the tips you write about through your blog. In addition, a lot of young women exactly who become pregnant usually do not even aim to get medical insurance because they dread they won’t qualify. Although a few states currently require that insurers produce coverage despite the pre-existing conditions. Prices on these guaranteed plans are usually higher, but when thinking about the high cost of health care bills it may be some sort of a safer approach to take to protect the financial future.

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