Terremoti, tsunami, uragani e vulcani in eruzione… ma che sta succedendo?

Non ho scritto nulla sul blog riguardo al terribile terremoto in Giappone. Non so perchè. Una serie di intensi impegni lavorativi mi hanno distolto la mente, ma in realtà credo che sia stato il mio inconscio a tenermi lontano con i pensieri.

Guardare quelle immagini e pensare alle persone travolte dallo tsunami mi ha… svuotato. In primis per l’immedesimazione con quelle persone; pensare ai miei bimbi travolti dalla furia delle acque o, nella migliore delle ipotesi, testimoni di una scena apocalittica destinata a rimanere per sempre negli engrammi della loro memoria, mi strazia letteralmente. 

Questa mattina mi sono svegliato, nel giorno del 150° anniversario della nostra onorata Repubblica, con il sorriso e le carezze dei miei piccoli che sono venuti nel nostro lettone per una coccola. Una felicità infinita. Ho pensato al Giappone e ho avuto l’impulso di scrivere qualcosa, non so cosa, ma ho sentito la necessità di pensare a voce alta.

Nei giorni seguenti all’evento drammatico che ha sconvolto il Giappone ho cercato di trarne degli “insegnamenti”, di ristrutturrare l’accaduto nella mia mente, come faccio spesso, affinchè potesse insegnarmi qualcosa. Ma questa volta ho continuato a sentire una spiacevole e preoccupante sensazione allo stomaco. Credo che derivi dalle molteplici implicazioni che rendono questo terremoto un po’ diverso da tutti quelli che lo hanno preceduto.

Tanto per cominciare, la cosa più preoccupante di tutte: il pericolo della contaminazione nucleare. Diverse centrali in Giappone sembrano al limite del collasso a causa del sisma. Il pericolo per chi vive in quei posti è altissimo e le ripercussioni potrebbero sentirsi per generazioni.

Il pericolo però potrebbe coinvolgere l’intera umanità. Se aggiungo il fatto che in Francia ci sono centrali nucleari simili… a poco mi consola sapere che mi dicano che sono di “ultima generazione” e quindi più sicure.

Non solo. E’ attualità il fatto che anche l’Italia, per non essere da meno, si voglia dotare di queste “bombe ad orologeria“. Ma non avevamo fatto un referendum attraverso il quale l’opinione pubblica espresse un’idea contrari al nucleare?  Non è che, tutto impegnato nel mio lavoro, mi sono perso un altro referendum in cui l’Italia ha cambiato nuovamente idea?

Non mi basta più ristrutturare dentro di me l’accaduto e trarne un qualche spunto per vivere meglio la mia vita. Qui non si tratta solo di me e della mia famiglia. Questa volta in gioco c’è molto, ma molto, di più.

Nonostante non sia un catastrofista in merito alla profezia Maya circa il famigerato 2012, non posso rimanere indifferente di fronte ai sempre più forti ed evidenti segnali di irrequietezza che il nostro amato pianeta terra sta inviando. Terremoti fortissimi sempre più frequenti; vulcani che eruttano nuvole dense in grado di oscurare il cielo; tzunami disastrosi a intervalli sempre più brevi; uragani e trombe d’aria di violenza mai vista e sempre più frequenti; esondazioni e allagamenti; temperature “insolite” e fenomi atmosferici incoerenti con il luogo in cui si verificano…

Ammetto che in questo momento sto scrivendo influenzato da quanto appena accaduto in Giappone, ma ciò non toglie che i fatti di cui ho parlato siano fatti reali e non inventati.  Si possono interpretare in maniera diversa e attribuirgli significati e cause differenti… ma il turbamento rimane.

Il nostro pianeta è ammalato. Intossicato, avvelenato e percosso senza pietà dai suoi stessi abitanti. In un vecchio articolo del blog intitolato “Coaching Ecologico: La storia delle Cose”, scrissi che noi siamo per il nostro pianeta quello che una malattia autoimmune è per un organismo. Lo stiamo distruggendo da dentro, senza accorgerci che facciamo danno a noi stessi. In un altro articolo parlai di “strada chiusa”…

Il nostro pianeta è come un individuo a cui è stato fatto mangiare le peggio schifezze, negato qualsiasi forma di attività fisica e lasciato lì al freddo senza difese. Continuando così può solo peggiorare e… morire.

E’ strano pensare a me che dico queste cose. Sono sempre stato una persona particolarmente positiva e fiduciosa, e lo sono ancora, eppure, quando si parla di questi argomenti, la vedo proprio grigia.

Cosa bisogna fare?

Pensando alla Terra come ad un corpo umano intossicato, mi viene inmente il Vitality Coaching. Parlando di vitalità, al corso spiego tre semplici passi per vivere in salute che possono essere presi in prestito per quest’occasione:

– Arresta l’avvelenamento. Smetti subito di intossicarti con cibi spazzatura e prodotti chimici di alcun genere.

– Disintossicati. Lascia che il tuo organismo abbia modo di disintossicarsi e depurarsi. Bevi molta acqua, fai movimento, suda, ecc. Devi poter smaltire tutte le tossine che ingerisci.

– Nutriti con cibo vitale. Usa cibi naturali e non trattati ricchi di nutrienti.

Penso che analogamente dovremmo:

– Smettere di intossicare/contaminare le acque, il terreno, il cielo e gli esseri viventi (vegetali e animali).

– Dovremmo trovare un equilibrio affinchè l’inquinamento (di ogni genere) non sia mai superiore a quello che siamo in grado di smaltire/eliminare/riciclare.

– Dovremmo trovare fonti naturali per approvvigionarci delle cose di cui necessitiamo

Mi chiedo: cosa posso fare io? Come posso contribuire per migliorare questa situazione?

Cosa possiamo fare come comunità? Quali sono le cose prioritarie da fare senza aspettare oltre?

Non ho le risposte… non ancora.

Tu che ne pensi?